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E adesso chiama il prete


Lo schifo umano è ovunque

e il lavoro sfiancante di non vederlo

conduce a una morte interiore prematura.

piangono i figli dell'ottimismo

sui letti di morte in ospedale,

non  per la loro fine

quanto per non aver visto ciò che li circondava...


E adesso chiama il prete, merda!











Il paese più giovane del mondo


Bieco malato sudiciume 

la vita divora i pianeti

e si duplica

brulica

come un mostro cieco

che senza scienza o matematica

esplode di marciume 

nel paese più giovane del mondo.


Clacson

motorini

piedi nudi e immondizia

cibo andato a male

sbranato 

costantemente masticato.

A qualsiasi ora

la vita esige se stessa

e morire qui

tra le miriadi

non è che una pausa personale.


La vita che viaggia

infettando l'universo intero

per voi

è un'incessante primavera,

per me è solo inferno

dove prima non ce n'era.

Amor Borghese


Ci si tuffa insieme

dalle scogliere sconnesse del sentire

inseguendoci dall'alto 

con la gioia in cuor del salto.

Tutti convinti

dalle vie più brevi

di nuotar verso l'amore.


Si finisce spiaggiati

invece

come bestie marine

lungo le rive dei mari dell'incompresione

divani

silenzi

e televisione.









Meba


Un vecchio cambogiano

con occhi velati e fare gentile

m'invitò a sedersi alla sua tavola

ricambiai il sorriso e declinando

attraversai il cortile


Alzai lo sguardo verso il cielo

sopra di me

una luna rossa

vibrazioni e stasi

tra i pulviscoli del cosmo

che mi stavano chiamando.


Mi girai 

e il vecchio

con un gesto lieve della mano

m'invitò di nuovo

verso la tavola imbandita,

sorrisi ancora

e zoppicai

verso i meandri della casa.

Il destino delle rane


Uno dietro l'altro

i miei passi

tra le piccole rane nere,

che dall'erba bagnata del mattino

vanno verso l'acqua.

Uno dietro l'altro

i miei morsi

da un prato

una macchina

o una panchina sul dirupo.

Uno dietro l'altro

i miei passi

tra le piccole rane nere

che dall'erba bagnata del mattino

vanno verso l'acqua.

Nei miei piedi il destino

il mio e delle rane.
















Ed ecco il mio pianto
come una piccola fonte in montagna
nata per te
solo fiore
che mi hai amato come volevo.
M'inginocchio per la prima volta
e prego
tutti gli dei in cui non ho mai creduto
e chiedo
con tutta la forza che ho
che tu ti possa scordare di me
perché la tua attesa mi lacera il cuore
addio
cucciolo mio
addio.
A voi, al dondolo e ai prati

Ho salutato i nostri cani
e pianto un po'
poi loro mi han guardato
non capivano
per sempre stupidi e felici.
Io randagio
lì come ovunque
non mancherò
a voi
al dondolo
e ai prati
a chi non si è neanche accorto che ero andato.
E come una strana nostalgia di posti mai visti
sento l'abbraccio gelido
delle cose irrealizzate.
Dopo aver pensato
presuntuoso come ogni papá
di meritare anche io una famiglia.

Sono andato
ed anche se non sono più li
mi consolo
perché il sole del primo pomeriggio
è più giusto di me
e vi darà tutti i baci che meritate
a voi
al dondolo
e ai prati.


Il pezzo di cuore sano

Quando farà freddo lo saprai
perché il sole di mezzogiorno sarà un regalo inatteso
come il sorriso divertito di una ragazza
per gli occhi di un vecchio uomo.

Strisciando e zampettando
i sentimenti degli altri
come piccoli animali mostruosi
cercheranno di sfuggire all'inverno
attraversando i tuoi spazi
che occuperanno in maniera molesta,
alla ricerca di un sottosuolo
dove divorarsi tranquillamente a vicenda.

L'andare e i cicli delle cose
ti diverranno più familiari
perderai un po' della capacità di stupirti e soffrire
di amare come fanno gli stupidi,
ma quando farà freddo lo saprai
avrai già tirato fuori quel maglione fatto di pietre
e rimesso al riparo il pezzo di cuore sano.
Ogni casa vuota è un invito a partire

Abbiamo svuotato la casa dagli amici
per riempirla di libri
che sono amici
ma sanno smettere di parlare quando sei stanco.

Abbiamo svuotato la casa dai figli
per riempirla di cani
che muoiono prima di deluderti.

Abbiamo svuotato le nostre anime da desideri e possesso
e gli spazi intorno
da suppellettili e mobili,
calamite
per fantasmi e speranze.

Ora non ci resta che partire
ritornare a respirare
e sorridere.
Ode alla tua donna

Nel posto dove il sale non mente
lei si è lasciata andare a dolci amplessi
i vostri corpi si sono accarezzati
come le prime onde del mattino.

Quaggiù le foglie hanno tremato di vergogna
sussurrando una promesse
di sguardi assetati e parole.
Così ho fatto spazio nei miei occhi
senza fatica
come i bambini che incontrano le fontane
dopo aver giocato a pallone.
Il primo volo

Gli uccelletti non lo sanno
che non è ancora primavera
e tentan
come noi
i loro primi voli.
Tornerà il caldo
in questi mezzogiorni
che vanno
allargandosi
come le braccia dei papà.
 
E noi, risvegliandoci
dai nostri nidi freddi
abbiam colpa solo
d'aver tentato un primo volo.

Tendiam le mani indolenzite 
pensando d'esser prediletti,
ma finiam spesso per cadere
proprio come gli uccelletti.
Il dubbio che frigge a freddo il tuo cervello

Io sono il prato
dove vanno a riposarsi gli assassini
la casa piena di iene dormienti
con il sangue rappreso sugli artigli.
Sono la pace delle donne
dopo la vendetta
e la mancanza di pietà
nel sorriso dei bambini.

Sono la verità
che cola
come il veleno
nelle orecchie tappate
di chi non ha mai voluto ascoltare.

Il dubbio che frigge a freddo il tuo cervello.

Sono la pretesa
la marea di mani
protesa
arrivata fin qui
ad erodere tutto
nell'eremo perfetto che ti eri creato.
Photo by

L'attimo che non ha preteso nomi nuovi

Un soffio di brezza
tra le ali di un'ape morta,
ancora buone loro
per il progetto che le ha fatte.
Tremanti
in quell'attimo preciso
che è giusto
come il momento per sedersi.

Tra un passo e l'altro starai sempre cadendo
acrobatico e speciale come sei,
risparmia l'aria
senza sforzi
finché le cose diventino perfette.
Se sarai sereno
morirai come la luce del mattino
che cede il posto al giorno
sul lago dietro casa.

Qui la vita non si registra
si vive,
ed esser lontani
dall'andar smanioso degli umani
regala a volte
questi attimi preziosi.

Eccola quindi,
la pioggia d'agosto
che danza
scalza e potente
come il vestito di una dea capricciosa,
vibrante di colori
sui bordi impuri delle case.
Fili di luce il suo vestito
che ondeggian sulla valle,
in quell'attimo preciso
che non ha preteso nomi nuovi.

A salvarti la vita

...ed essere in grado
come il fine osservatore che sei
di apprezzar
o descrivere l'alba in un bosco
non contribuirà certo a salvarti la vita.

Sarà la bile
che risale e poi sfocia
la tua ferocia.

Nei salotti divertenti
alle riunioni più eleganti
in famiglia
tra vincenti
tra gli amici dei perdenti
tra le lenzuola
per la strada,
tra bestie più possenti
o inumani protoestinti.

Ascolta!
è la bile
che risale e poi sfocia
la tua ferocia,
che ti salva la vita.
Ferite vecchie di una vita

Artù abbaia nella nebbia
qualcosa gli fa male dentro
vede solo ombre
e non sa cos'è la morte.
Vive di odori
unica cosa illesa,
che dal suo solo occhio
piantato in mezzo al muso
gli attraversano il cervello
come colori puzzolenti.

Fuori dai nostri orti di sabbia
giovani avidi d'acqua
mangiano plastica selezionata.

Quel po' di cattiveria
rimasta anche oggi
qui
e nell'aria
non farà star meglio
neanche i giardini dentro i cuori.

La timidezza
come un monte lunare
schiaccia impietosa
gli orizzonti dell'amore.
Chi arriva qui
come un nero re magio
porta un po' del suo dolore.
Chi va via
lascia un po' del suo dolore,
"non c'è nulla a parte me"
sembra dire
"nulla
a parte il mio disagio".


Mentre là fuori
un mondo attonito e avvelenato
continua ad ingoiare
sadismo, eros e cocacola.


Nel circo di tutti i giorni
trapezzisti stronzi e pretenziosi
pensan forse d'esser coraggiosi
e con la promessa di uno schianto
tenuta stretta forte tra le dita
mostran spavaldi come un vanto,
ferite vecchie di una vita.

Il vero premio di chi ha vinto

...E le zanzare volan via
con quel poco di me dentro.

Sotto il portico
col sole di luglio incastrato tra le palpebre
chiudo il libro tra le mani
e indeciso come sempre,
penso...
Sarà un momento di pietà
(via via sempre meno estatica)
o la noia d'esser soli
il vero premio di chi ha vinto?


The real prize of the winners

..And mosquitoes fly away
carrying a little of me inside them.

Below the porch
the sun of july stuck between my eyelids
I close the book in my hand
undecided as always,
And I think..
Could be a moment of pity
(increasingly less ecstatic)
or the boredom of being alone
the real prize of the winners?
Come l'elefante

Appoggiandoti sull'erba
come pensiero senza ego
impara a respirare.
Raggiunti i recessi della terra,
stai lontano
dagli occhi e dalle lingue.
Abbandona te stesso
le scimmie
i corpi
e le montagne.

E dopo ogni respiro
lasciati svanire
imparando a morir solo
proprio come l'elefante.


Evelyn McHale

Libera di scarpe e d'ali
ti lasci abbracciare dalle lamiere del mondo
e neppure l'ostacolo più duro
scalfisce la bellezza del tuo corpo.

Come una promessa disattesa
sulle labbra sottili di Thánatos,
sei la vista maestosa di un sole spento.

Nel momento perfetto
tra le stagioni cosmiche,
travalichi
giovane e inconscia
le ragioni effimere del gesto finale.

Nell'ora
nell'adesso
e nel sempre
sei lo schiaffo umano agli Dei ubriachi,
un brivido estatico
che attraversa l'eterno.

Kàntharos fermi a mezz'aria!
Schiere di titani immobili!
Evelyn sta cadendo
e come il vento più impetuoso
irromperà oltre gli arcani cancelli

...ma comunque
in composta eleganza.



Evelyn McHale

Free from shoes and wings
you let metal sheets of the world
to embrace you
and even the hardest barrier
can't scratch the beauty of your body.

Like rejected promise
between the thin lips of Thanatos,
you are the majestic views of a consumed sun.
Perfect time of the cosmic seasons,
you goes beyond
unconsciously young
the ephemeral reasons for your final act.

And in the hour
now
and forever
you are a human slap to the drunk gods,
like an ecstatic thrill
through the eternity.

Kantharos stops in mid-air!
Army of titans immobilized!
Evelyn is falling
and she will bursts through the arcane gates
as the most powerful wind

...but still
in plain elegance.

La purezza del disastro

Ero qui
tra i capelli di una donna
come aria calda
che è cuscino per gli uccelli,
quando il mare
come l'amante più impaziente,
si ricongiunse con la terra
nella purezza del disastro.
Il drago nel ghiaccio

Da morto
sarò polvere d'ossa
e andrò ancora
rotolando e scalfendo
le distese di ghiaccio
dei tuoi silenzi titanici.