Il marketing, il lavoro e la matematica.

Il marketing è una perversione della democrazia, come il pionierismo economico, la pena di morte e il porto d'armi. Alla base di tutto questo schifo c'è la matematica, il giuoco della maya. Quello che gli Dei si sono inventati per tenere occupati gli uomini. Dal vecchio sul tram col cruciverba, allo scienziato davanti al telescopio astronomico. Stanno tutti li davanti alle loro piccole incognite e non vedono l'ora di risolverle, poi se ne procurano altre. Il problema di tutti i risultati raggiunti col calcolo è che non rendono mai la realtà più semplice, ne creano solo l'illusione, avendola complicata tramite premesse piene di regole. Risolvere un calcolo complicatissimo e come cacare dal cervello, immediatamente dopo stai bene ma solo perchè durante e prima stavi male. Al limite dell'aberrazione si sostiene che quella cosa sia vera a condizione che quell'altra cosa si verifichi, oppure che date certe premesse ipotetiche è molto probabile che una cosa possa avverarsi, così funziona la scienza moderna. Se la luce di quella stella laggiù arriva da trecentomila anni luce di distanza è possibile che sia ancora li, oppure scomparsa da 299999 anni tot mesi tot giorni tot secondi ma tu ancora la vedi.
In tempi passati, per quanto bislacca, la tendenza a fare calcoli, di per se non ha mai fatto danni, potremo dire anzi, grandi progressi in tutti i campi. Di sicuro, fino a quando il centro delle speculazioni matematiche è stato il miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo.
Ma oggi, è insita nella maggior parte delle speculazioni matematiche, il bisogno inutile di anticipare il futuro. Questa urgenza è più che altro una necessità dei gruppi di potere.
Una delle applicazioni della matematica che si prodiga maggiormente nei calcoli sul futuro, infatti è il marketing. Tutti a fare proiezioni, tutti a raccogliere dati per sapere come si muoverà la balena, le persone addette al marketing sacrificano la loro vita per ottenere dati e proiezioni sugli eventi probabili, possibili o ipotetici.
Ecco un esempio di quanto i sistemi matematici mal calibrati, possano addirittura arrivare a danneggiare la realtà. Qualche genio un po' di tempo fa ha predetto tramite grafici a torta, istogrammi e calcoli, che a un certo punto non ci sarebbe più stato lavoro. Ma non perchè si lavora e si produce troppo più del necessario (e di conseguenza il lavoro viene a mancare), e neanche perchè non sapendo più dove rubare soldi si sono messi a sovratassare il lavoro (tanto che quasi nessuno in Italia può più permettersi di avere dipendenti). No, arrivare a conclusioni che escludano il profitto smodato come premessa non è accettabile. Ed è qui che la matematica viene distorta durante la sua crescita, come un bonsai col fil di ferro che per i profani e i giardinieri manterrà sempre un certo fascino.
I geni del marketing hanno quindi dedotto che il lavoro manca perchè una curva matematica lo dimostra e loro l'avevano previsto, e i geni sanno anche qual è il prodotto migliore da vendere per il futuro.
Ma ecco quindi comparire come dei piccoli funghi maligni le agenzie interinali o quelle di formazione delle risorse umane, o orientamento e corsi per il lavoro, tutti a correre a fare i formatori o gli studenti di non si sa bene cosa. Follia? No marketing.
Le possibilità sono infinite:

Corsi individuali e di gruppo sulle tematiche della ricerca del lavoro (comunicazione, aspetti relazionali, contrattualistica, sistema azienda, tecniche e strumenti per la ricerca del lavoro)
Manca solo giardinaggio sui tetti del grattacielo aziendale che poi potrei sentirmi davvero arrivato

Corsi individuali e di gruppo per il rinforzo delle competenze trasversali
Dove sarei senza le mie competenze trasversali

Corsi personalizzati sulle specifiche esigenze aziendali
Questo lo tiene Nostradamus, che sa tutto di tutte le aziende mai esistite.

Così le Regioni, gli Enti vari, la Comunità Europea e infine i singoli cittadini pagano fior di quattrini perché qualcuno gli insegni come si fa a valorizzarsi, posizionarsi, gli faccia capire quale lavoro fare e come cercarlo oltre che come presentarsi, come parlare e infine gli prometta di metterli in contatto col lavoro. Naturalmente nella maggior parte dei casi, le relazioni economiche che intercorrono tra le aziende private che collocano/insegnano e quelle che ospitano in stage o assumono lavoratori nuovi, rimangono a dir poco oscure.
Come creare lavoro se è una risorsa esaurita?
Per ora non si può, ma mentre ci pensiamo vi vendiamo il corso su come aumentare le vostre possibilità o migliorare le vostre competenze generiche sul nulla aziendale. Il tutto garantito dai numeri, percentuali elevate di successo!
Recentemente sono capitato su un metamotore di ricerca del lavoro, questo motore opera delle ricerche su tutti i siti che offrono lavoro interinale, i disoccupati ci vanno e chi gestisce il sito guadagna dalla pubblicità, si perchè chiaramente un sito che promette lavoro avrà parecchi accessi al giorno, ed è proprio su questi dati che si vendono gli spazi pubblicitari, i numeri signori, i numeri comandano. I percorsi infiniti vi rimandano quindi a infiniti link, iscrizioni, dati personali che autorizzano a invio di materiale pubblicitario o meno, curriculum da compilare nell'oblio del nulla online e che speriamo qualcuno veda, i vostri curriculum online vi sopravviveranno. Il risultato di tutta questa enorme nuova ennesima fetta di mercato ricavata dal fondo ultimo del barile è lo sfruttamento della permanenza, della presenza e dei click della persona durante il percorso elettronico, il tutto elegantemente ben mascherato da occasione reale di opportunità di lavoro.
In un paese che si presenta come una repubblica fondata sul lavoro per gente che organizza business del genere ci andrebbe la galera a vita. Siamo stati anche abbastanza scemi da far entrare gruppi azendali di agenzie interinali estere sul nostro territorio. Come a dire pagare il pizzo all'estero sul lavoro che fai a casa tua.

8 commenti:

  1. Se ti interessa la materia leggi "Lire 26.900" di Frédéric Beigbeder, edito da Feltrinelli copertina verde acido.

    Quando hai finito di leggerlo scrivici su.

    RispondiElimina
  2. Grazie l'ho letto. Grazie anche per il commento (yes qualcuno mi legge!)

    RispondiElimina
  3. Allora per compensare leggiti Jacques Seguela' ("Hollywood lava piu' bianco" e "Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario lei mi crede pianista in un bordello") e David Ogilvy ("Confessioni di un pubblicitario"), cosi' hai un bel quadretto. Sono tutti editi dalla Lupetti editori.

    RispondiElimina
  4. ... La matematica in realtà non è ne più ne meno che una forma di comunicazione, anzi pare sia una delle forme di comunicazione più democratiche... il problema non è la matematica (anche se per me in questo periodo lo è) ma chi la usa e come la si usa, con che scopo.
    Senza la matematica non esisterebbe nemmeno l'informatica e noi non potremmo stare qui a discutere...
    Vedi che se è usata in maniera furba la matematica è realmente democratica?!!!
    Comunque mi interessa parecchio quest'argomento...adesso troverò dei libri da consigliarti...

    RispondiElimina
  5. prima in bagno stavo leggendo un articolo sull'ultimo numero di rollingstone.
    nella rubrica "faccia a faccia" combinazione c'e il dialogo tra due scrittori uno dei quali è tale David Foster wallace autore del libro "tutto e di più" (sottotitolo: una storia compatta dell'infinito).
    Ineffetti non so assolutamente chi sia ne ho mai letto nulla di suo ma dall'articolo sembra una persona brillante e intelligente e il libro sembra proprio contenga una breve storia della scoperte più grandiose della matematica...
    Comunque sempre all'interno dello stesso articolo Wallance consigliava altri due testi divulgativi della matematica :
    Apologia di un matematico di Hardy
    e Godel, Esher, Bach di Hofstadter, anche se lui stesso non li consiglia a chi non abbia qualche base matematica...
    Secondo me il primo che ti ho consigliato potrà aprirti la mente per farti vedere cosa sia in realtà realmente la matematica.
    quella usata dalle aziende e in borsa non è che un ramo... sono applicazioni di concetti ben più vasti che talvolta confinano con la filosofia....
    se lo leggi fammi poi sapere com'è...

    RispondiElimina
  6. David Foster Wallace e' uno dei piu' grandi scrittori americani viventi. Ve lo consiglio.

    Consiglio:
    - Considera l'aragosta
    - Una cosa divertente che non faro' mai piu'

    quest'ultimo e' un po' diverso dai suoi libri, ma e' veramente un bello spaccato della societa' ricca americana.

    RispondiElimina
  7. con i ganci del Togna mi faccio una biblioteca nuova. Good prove. Ciah

    RispondiElimina
  8. ...e grazie anche a b.a.c. comprerò qualcuno di questi libri appena posso. Uos

    RispondiElimina