La religione delle religioni: dagli oggetti tecnici del culto, al culto degli oggetti della tecnica
Introduzione
Anni fa, le persone anziane guardavano album di vecchie fotografie provando malinconia. La sensazione era quella di non riuscire più a vivere a pieno la propria esistenza, di non avere abbastanza forza fisica, di non essere in grado di tornare in quei posti visitati tempo addietro. Eppure quei luoghi erano ancora lì, nel mondo reale.
Oggi, una malinconia simile è diventata patologica, sta pervadendo una fetta di umanità sempre più grande e indipendentemente dall'età. Più la realtà intorno a noi diventerà invivibile e più la riempiremo di registrazioni. La dipendenza da queste è un fenomeno dilagante.
il valore economico e significati emotivi di tutto ciò che esiste, si trasferiranno progressivamente nelle registrazioni, quanto più saranno presenti i seguenti fattori: eliminare il lavoro dedicato alla produzione di beni e servizi reali, riempire i magazzini dell'iper capitalismo di merce invenduta e distanziarsi dall'agire in mezzo agli altri.
In passato la cattura di immagini era confinata negli armadi e destinata al ricordo. Tanto che guardare vecchie fotografie molto spesso, era considerato un segno di disagio interiore.
La registrazione odierna è vita, e come la vita è continua e straripante. Ma in quanto a invasività è addirittura più efficace, perché arriva dappertutto e maniera istantanea, annullando cioè le distanze geografiche. Grazie a essa, possiamo diventare famosi, o meglio virali, perché pare che le due parole oggi si equivalgano. Come tutti sanno, il termine virale significa: relativo a virus. Quindi se un influencer vuole diventare virale, come dovremmo definire il suo operato? Infezione?
Sui social, lo scopo non è primeggiare grazie al proprio talento, ma fare in maniera che più persone possibile ci guardino e con ogni mezzo. C'è chi è disposto a mangiare fino a morire, o al contrario a lasciarsi perire di fame (entrambi casi documentati). Il tutto al solo scopo di diventare un contenitore pubblicitario accattivante. Le aziende cioè pagheranno, per riempire di annunci i canali dell'influencer con più seguito, fino al momento in cui li satureranno, allora l'interesse per lui svanirà e a quel punto l'infezione potrà ricominciare altrove.
Internet ormai si è ristretto ai social. Era partito con tutte le premesse di una grande rivoluzione culturale ed è finito per diventare un nuovo tipo di televisione, dove in molti sono talmente istupiditi, da produrre essi stessi i contenuti che guardano.
Oggi, con la complicità di applicativi e intelligenze artificiali, possiamo falsificare le registrazioni in maniera più efficace, rendendoci fisicamente diversi da quello che siamo. Però conviene restare in casa, perché fuori, nella realtà, siamo ancora noi stessi. Ogni tanto capita di sorprendere in giro qualche influencer famosa, scoprendo che lontano dalle macchine da presa, non è poi cosi giovane e bella come voleva far credere. Il che non sarebbe un problema, se non fosse che lei pretendeva di essere seguita dai suoi follower, proprio per quello.
Nel breve saggio che segue, analizzeremo lo sviluppo dei manufatti della tecnica preposti alla registrazione. Per quanto riguarda quelli nuovi, proveremo a capire la trasformazione in atto rispetto ai precedenti e le implicazioni che si sono generate.
Esamineremo l'interscambio sinergico tra questi oggetti attraverso la Storia e i culti religiosi che si sono sviluppati intorno agli stessi. Inoltre, evidenzieremo come alcuni significanti siano rimasti i medesimi, spostandosi però dalla fede alla tecnica, per formare quello che oggi è forse considerabile come l'embrione di un nuovo culto di massa: la religione delle religioni.
Nota: Da qui in poi e per favorire la sintesi, definiremo con la parola Potere, tutti i piccoli gruppi dominanti che in ogni epoca hanno esercitato influenza sulle masse.
Per capire la genesi della venerazione per gli schermi, bisogna risalire alle nostre origini. Il progenitore più antico di ogni oggetto tecnico del culto è il totem. Le religioni nascono caricando di significati esoterici, prima gli elementi naturali e poi gli oggetti che verranno considerati sacri. Tra questi, in corrispondenza con la scrittura, ne comparirà uno nuovo e dato che sarà preposto anche alla spiegazione di altri oggetti, potremmo definirlo come un meta-oggetto del culto: e cioè il supporto. Da parete di roccia, a tavoletta di argilla e poi carta, i principali tra questi diventeranno presto un prontuario delle cose da considerare sacre, poi un vademecum di liturgie, punizioni e ammonimenti divini. Grazie al supporto, i credenti si sentiranno maggiormente affiliati e facenti parte di una dottrina specifica. Chi governa però, avrà sempre bisogno di entrambi gli oggetti: quello tecnico che entrerà in contatto con quella parte di società più erudita e quello totemico che entrerà sempre in risonanza emotiva con la nostra parte infantile, mistica o analfabeta.
Nel corso della storia, seppur lentamente, il Potere ha dovuto rinunciare a una parte della propria natura rigidamente conservatrice, per concedere al popolo un po' dei benefici della tecnica.
Lo stampato è un oggetto estremamente funzionale per il potere dominante. Tutto ciò che viene prodotto deve essere approvato. La tiratura limitata e la sua fragilità favoriscono un buon controllo sulla distribuzione e la migliore tra le tecniche di censura: la cancellazione parziale prima della produzione o la distruzione totale di esso nei casi più estremi.
Con l'avvento degli schermi televisivi, un nuovo Dio si materializzò e quelli vecchi ebbero per la prima volta un degno rivale con cui vedersela. Mini o maxi, lo schermo finirà per rimpiazzare le chiese. Il salotto è il luogo catartico della borghesia, il posto dove gli insegnamenti inculcati dalla religione classica e dal potere dominante sono contraddetti. Perché qui la ricompensa si ottiene subito e senza sofferenza. Ci si sente in controllo potendo cambiare canale. Nel dramma, il piacere è ottenuto attraverso la sofferenza altrui e non la propria. L'eroe vince, quindi la pena dell'essere umano appare quasi sempre giustificata e, in un periodo di tempo accettabile, ricompensata. Inoltre essa è vicina, ma allo stesso tempo distante, proprio perché non è la nostra. Spesso è meno seria: dai comici che inciampano, alle scazzottate dei film western, tutto appare finto e rocambolesco. Il patimento si mostra allo spettatore come simulato, seppur vero quel tanto che basta da emozionarlo. A volte è addirittura buffo e proprio per questo più accettabile. Da ultimo, al contrario di tanti sermoni e storie di vita vera, il lieto fine è quasi sempre assicurato.
Per i più poveri, la più deleteria di tutte le semidivinità è figlia dello schermo televisivo: la speranza apatica in un futuro migliore.
Ogni dogma preesistente sarà sostituito dagli unici due comandamenti del credo capitalistico: consumare all'infinito e godere all'infinito.
La luce del nuovo altarino casalingo fa sentire tutti a proprio agio, non è necessario inginocchiarsi, basta sedersi comodamente in poltrona. Non ci si annoia mai davanti agli schermi, ma soprattutto non è più necessario dover camminare fino a qualche vecchio tempio, per ascoltare un sacerdote che ripete a memoria le solite puntate del vecchio varietà religioso.
Gli oggetti del culto tecnici cambiano, ma le funzioni principali di questi rimangono le stesse: allontanare dall'intelligenza critica, dalla consapevolezza delle problematicità del presente e dall'azione civile, tre categorie molto pericolose per il Potere.
Grazie alla televisione, la popolazione media imparerà a utilizzare, come unica modalità di pensiero, gli strumenti intellettuali e il vocabolario messi a disposizione dal sistema stesso.
Esperimenti militari a parte, internet risale al 1960, ma bisognerà aspettare fino alla fine degli anni ottanta, prima di poterlo considerare l'embrione dell'enorme fenomeno contemporaneo.
Come i precedenti, questo oggetto della tecnica agisce da mediatore della realtà, ma è ulteriormente perfezionato.
Il passaggio dagli oggetti tecnici del culto al culto degli oggetti tecnici è un fenomeno che avviene durante un lungo periodo di tempo, di seguito ne analizzeremo alcune tappe circoscritte al territorio europeo.
Durante il medioevo, istruire i poveri era considerata cosa superflua, insegnargli a leggere avrebbe significato fornire loro uno strumento critico pericoloso.
Finché lettura e scolarizzazione rimasero ad appannaggio del Potere, questo non avrebbe corso alcun rischio. Come sempre però, qualcosa sfuggì dalle maglie fitte del controllo. Concedere un po' più di istruzione al popolo, permise una maggior diffusione delle credenze religiose che si volevano dominanti. Oltre a questo, il processo in atto favorì l'apertura a un nuovo tipo di mercato, quello della carta stampata.
Con l'invenzione della stampa a caratteri mobili (metà del 1400), il libro potrà dominare incontrastato per più di cinquecento anni. Il processo di scolarizzazione però, sarà lento. A metà dell'ottocento l'80% della popolazione italiana non sapeva ancora leggere, nello stesso periodo le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia. Se a questo, aggiungiamo il fatto che anche la diffusione degli stampati avverrà molto lentamente.
Il libro sarà per l'uomo comune, per diverso tempo ancora difficilmente consultabile.
Durante il medioevo, istruire i poveri era considerata cosa superflua, insegnargli a leggere avrebbe significato fornire loro uno strumento critico pericoloso.
Finché lettura e scolarizzazione rimasero ad appannaggio del Potere, questo non avrebbe corso alcun rischio. Come sempre però, qualcosa sfuggì dalle maglie fitte del controllo. Concedere un po' più di istruzione al popolo, permise una maggior diffusione delle credenze religiose che si volevano dominanti. Oltre a questo, il processo in atto favorì l'apertura a un nuovo tipo di mercato, quello della carta stampata.
Con l'invenzione della stampa a caratteri mobili (metà del 1400), il libro potrà dominare incontrastato per più di cinquecento anni. Il processo di scolarizzazione però, sarà lento. A metà dell'ottocento l'80% della popolazione italiana non sapeva ancora leggere, nello stesso periodo le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia. Se a questo, aggiungiamo il fatto che anche la diffusione degli stampati avverrà molto lentamente.
Il libro sarà per l'uomo comune, per diverso tempo ancora difficilmente consultabile.
Lo stampato è un oggetto estremamente funzionale per il potere dominante. Tutto ciò che viene prodotto deve essere approvato. La tiratura limitata e la sua fragilità favoriscono un buon controllo sulla distribuzione e la migliore tra le tecniche di censura: la cancellazione parziale prima della produzione o la distruzione totale di esso nei casi più estremi.
Alla fine del 1800 la radio provò a ucciderlo, ma il libro sopravvisse.
L'invenzione dello schermo televisivo risale al 1925. In poco più di una trentina d'anni, esso finirà per determinare la morte simbolica di tutti gli oggetti tecnici del culto precedenti, nonché l'inizio di una nuova religione. La televisione non è solo la sintesi più funzionale di ciò che l'aveva preceduta, essa soprattutto soddisfa molti criteri di utilizzo dettati dal potere dominante. Per godere della sua compagnia è sufficiente saper interpretare i simboli che la fanno funzionare, qualsiasi semi-analfabeta può essere indottrinato. Il rischio di un eccessivo sviluppo delle capacità critiche da parte della popolazione media è scongiurato.
L'invenzione dello schermo televisivo risale al 1925. In poco più di una trentina d'anni, esso finirà per determinare la morte simbolica di tutti gli oggetti tecnici del culto precedenti, nonché l'inizio di una nuova religione. La televisione non è solo la sintesi più funzionale di ciò che l'aveva preceduta, essa soprattutto soddisfa molti criteri di utilizzo dettati dal potere dominante. Per godere della sua compagnia è sufficiente saper interpretare i simboli che la fanno funzionare, qualsiasi semi-analfabeta può essere indottrinato. Il rischio di un eccessivo sviluppo delle capacità critiche da parte della popolazione media è scongiurato.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la propaganda militare si converte in comunicazione pubblicitaria e si mette al servizio del capitalismo galoppante. Le immagini che escono da quegli apparecchi sono veicoli perfetti per catechizzare le masse. Tra gli altri, nasce il falso mito della democrazia neoliberale e del mercato come disciplina scientifica e autoregolante di tutte le cose umane.
Per i più poveri, la più deleteria di tutte le semidivinità è figlia dello schermo televisivo: la speranza apatica in un futuro migliore.
Nel momento esatto in cui il sistema capitalistico interiorizza i contenuti tipici di un culto, ne assume i connotati sociali. La religione delle religioni è laica ed è la più potente di tutte, perché nessuno dei suoi fedeli sa di farne parte.
Ogni dogma preesistente sarà sostituito dagli unici due comandamenti del credo capitalistico: consumare all'infinito e godere all'infinito.
La luce del nuovo altarino casalingo fa sentire tutti a proprio agio, non è necessario inginocchiarsi, basta sedersi comodamente in poltrona. Non ci si annoia mai davanti agli schermi, ma soprattutto non è più necessario dover camminare fino a qualche vecchio tempio, per ascoltare un sacerdote che ripete a memoria le solite puntate del vecchio varietà religioso.
Gli investitori, stimolati dalla promessa dei guadagni futuri derivanti dalla pubblicità, cominciano a spendere soldi che verranno utilizzati per generare nuovi contenuti. Finché la televisione non inizierà a mangiare, vomitare e rimangiare se stessa, non farà la fine delle religioni precedenti. Per almeno una trentina di anni quindi, i suoi programmi saranno sempre nuovi e freschi.
Gli oggetti del culto tecnici cambiano, ma le funzioni principali di questi rimangono le stesse: allontanare dall'intelligenza critica, dalla consapevolezza delle problematicità del presente e dall'azione civile, tre categorie molto pericolose per il Potere.
Grazie alla televisione, la popolazione media imparerà a utilizzare, come unica modalità di pensiero, gli strumenti intellettuali e il vocabolario messi a disposizione dal sistema stesso.
La propaganda pubblicitaria che passa attraverso la TV, lusinga e sollecita il consumo sfrenato e l'individualismo. Lo schermo insegna alla gente a esaltare la democrazia attraverso gli unici due gesti comuni a tutti e puramente partecipativi: cambiare canale e votare.
In corrispondenza con la diffusione massiccia dei televisori, dagli anni ottanta in poi, la gente rimarrà intrappolata nel loop infinito delle registrazioni. Tutti comincieranno a impoltrirsi e diventare meno reattivi. La società risulterà per ciò più tollerante all'ingiustizia sociale o lavorativa. Chi partecipa a manifestazioni è accecato dal miraggio del consumismo indotto dagli schermi, le persone cominceranno quindi a pretendere più denaro invece che più diritti. Da qui in poi, ogni idea residua di rivoluzione è stroncata sul nascere.
In corrispondenza con la diffusione massiccia dei televisori, dagli anni ottanta in poi, la gente rimarrà intrappolata nel loop infinito delle registrazioni. Tutti comincieranno a impoltrirsi e diventare meno reattivi. La società risulterà per ciò più tollerante all'ingiustizia sociale o lavorativa. Chi partecipa a manifestazioni è accecato dal miraggio del consumismo indotto dagli schermi, le persone cominceranno quindi a pretendere più denaro invece che più diritti. Da qui in poi, ogni idea residua di rivoluzione è stroncata sul nascere.
Di giorno il lavoro e la sera le preghiere catodiche. I comportamenti ripetitivi e ritualizzati monopolizzeranno la vita di chiunque.
Alla fine del decennio, ci sarà un altarino tecnologico dentro ogni casa. Questa religione, come quelle vecchie, baserà il suo successo sul numero di fedeli conquistati, o meglio "fidelizzati", per usare un gergo del marketing.
Esperimenti militari a parte, internet risale al 1960, ma bisognerà aspettare fino alla fine degli anni ottanta, prima di poterlo considerare l'embrione dell'enorme fenomeno contemporaneo.
Come i precedenti, questo oggetto della tecnica agisce da mediatore della realtà, ma è ulteriormente perfezionato.
Con esso, che finirà per caricarsi di troppo significato, sottraendolo alla vita vera, si passerà definitivamente dagli oggetti tecnici del culto al culto degli oggetti tecnici.
I supporti su cui sono scritti i codici di funzionamento e registrato l'intrattenimento, cominciano a nascondersi. Le lingue che parlano i mostri elettrici iniziano ad essere capite solo dagli esperti. Molte informazioni finiranno di nuovo per sfuggire attraverso le maglie del potere, ma queste saranno (e sono ancora oggi) molto lontane dall'evolvere in azione di protesta, qualora i governi risultassero troppo autoritari.
Di fronte alla rete, come nei vecchi televisori, l'essere umano esiste nella realtà, ma occupa la maggior parte del tempo libero guardando registrazioni di essa. Egli è un fedele/spettatore e la sua percezione del mondo reale è ancora mediata dall'oggetto del culto.
La differenza fondamentale tra la TV e internet è che quest'ultimo, servendosi di uno schermo per ogni utente, si trasformerà definitivamente nel filtro perfetto tra l'esistenza vissuta e quella passiva. Col binomio internet/personal computer, avremo uno schermo personalizzato di fronte a ogni testa, un login per ciascun utente.
La differenza fondamentale tra la TV e internet è che quest'ultimo, servendosi di uno schermo per ogni utente, si trasformerà definitivamente nel filtro perfetto tra l'esistenza vissuta e quella passiva. Col binomio internet/personal computer, avremo uno schermo personalizzato di fronte a ogni testa, un login per ciascun utente.
La maggiore forza persuasiva della televisione era di stimolare all'acquisto specifico, ma lo faceva attraverso un canale generico e non sufficientemente differenziato. Gli esperti di marketing non avrebbero mai potuto avere la certezza di chi ci fosse stato dall'altra parte dello schermo in quel dato momento, se non facendo delle ipotesi in base alle fasce orarie.
Ogni verità passa attraverso tre fasi: all’inizio è ridicolizzata, poi è violentemente contrastata, infine la si accetta come evidente.
Arthur Schopenhauer
Alla prima stesura di questo saggio (2014) parlare di cellulari in ascolto significava suscitare risatine ed essere tacciati di complottismo.
La pratica della raccolta di dati sensibili, anche attraverso i microfoni degli smartphone, oggi è una realtà comunemente accettata dai singoli e passivamente da tutti i paesi del mondo. Sarebbe logico pensare che se alcune aziende private hanno soluzioni tecniche più avanzate dei governi che dovrebbero controllarle, le stesse acquisiranno le capacità per poter diventare un governo occulto. Ma mi rendo conto che tutto questo potrebbe far ridere e risultare un po' complottista (almeno per i prossimi dieci anni!).
Grazie a login personali e agli schermi che ormai sono ovunque, il profluvio di stimoli all'acquisto è continuamente presente nelle nostre vite.
La rete stessa ci chiede di autenticarci ogni mattina, per entrare nel nostro internet arbitrariamente personalizzato. Le intelligenze artificiali, al soldo dei soliti commercianti globali, fingono di voler interpretare al meglio i nostri gusti, quando hanno in realtà il solo scopo di venderci merce (proprio come la vecchia televisione). Questo astuto sistema di circonvenzione pubblicitaria, spacciata per avanzamento tecnologico, è inevitabile. Se vuoi usare internet, dovrai per forza vederlo restringersi attorno a te, come una coperta piena di loghi aziendali, la quale finirà per soffocarti.
Lo scettro del potere, da telecomando si è trasformato in tastiera e farà poca differenza se tra qualche tempo saranno occhiali intelligenti o altro.
E mentre noi giochiamo con l'album da colorare per adulti, qual è lo scopo recondito dietro tutto questo? Sempre lo stesso, la vendita e l'arricchimento personale di pochi, principalmente attraverso la raccolta di dati sensibili pro-vendita e la creazione di contenitori appetibili per inserzioni pubblicitarie. Quando non addirittura la raccolta di informazioni atta a dirottare i voti delle elezioni (anche questo è un caso documentato).
Le api hanno visto lo schermo della regina e ora ne vogliono uno uguale.
Che succederebbe se Dio cominciasse a negare ai fedeli più poveri, l'accesso costante agli altarini per poterlo pregare? Senza lo schermo santo la fede potrebbe vacillare, ma questo non è accettabile. I cardinali della nuova cyberchiesa si sono quindi pronunciati: sia dato a chiunque un mini schermo e che in pochi anni questo abbia un prezzo accessibile a tutti.
Con questo oggetto lo scopo finale è raggiunto: l'adesione alla religione delle religioni è obbligatoria, la pena per chi non ubbidisce è essere tagliato fuori dal proprio tempo.
Il possesso del feticcio tecnologico d'avanguardia, costituisce il surrogato di uno status minoritario di ricchezza per le classi sociali inferiori. Lo smartphone diventerà un tramite potenziale d'acquisto sempre presente nella vita di tutti, che non si spegne mai. Più potente di ogni oggetto precedente, esso è televisione e telecomando assieme. Il linguaggio scritto si deteriora progressivamente in immagini e icone. Grazie alle interfacce che lo rendono accessibile anche ai primati, lo smartphone accrescerà ancora di più l'illusione di potenza e arbitrio.
Distogliere l'attenzione e lo sguardo durante una conversazione diventerà presto una cosa normale e tollerata da chiunque.
Di fronte agli smartphone, si sono convertiti anche i fedeli del libro (quasi tutti almeno) coloro che hanno tenuto gli schermi fuori dalla propria casa per anni.
Ti ricordi tecnico? Fosti tu stesso a offrirti di studiare i manuali delle istruzioni, i testi sacri dei nuovi linguaggi di programmazione, i disegni e le formule astruse che solo gli eletti avrebbero capito. Adesso parli con dio e per sentirti un po' più vicino a lui, ti atteggi a medium. Distilli sapere mentre guardi l'oggetto tecnologico degli altri, giudicandone al volo le potenzialità e i difetti.
Svelerai la tua formula? Sciamano dai poteri occulti della registrazione e dei cambi di formato. Non ti rimane che decidere se essere bonario ed elargire un po' di tecnica, o falsamente umile e osservare il silenzio. Sceglierai quasi sempre di lasciare tutti nella loro ignorante mancanza di fede.
La gente necessita che tu ti occupi di ciò che ritiene irrilevante, perché le cose utili e morte basta che funzionino, quelle vive bisogna amarle e questa non è la tua attitudine, tecnico.
Tu ripari, traduci e parli le lingue dei mostri elettrici, rassicuri la gente che dentro la loro scatola va tutto bene, il mondo sta diventando apprensivo, il corpo si corrompa pure ma i documenti salvati nei computer no!
CI consoleremo continuando a vivere per sempre dentro i nostri paradisi virtuali. Attraverso i ricordi fissati nelle memorie sintetiche, intanto che le nostre svaniscono. Mentre il cervello muore, è rassicurante sapere che dentro l'hard disk è tutto in ordine, facilmente raggiungibile, basta digitare un "cerca".
A un certo punto della vita però, in alcuni tecnici sorge il dubbio, quello che il culto di un oggetto non sia un vero tramite con il divino, ecco che arriva la crisi di fede.
Mentre sta lì, di fronte al suo feticcio, un'idea si impossessa di lui, quella di aver sprecato l'esistenza a rincorrere un dio che come tutti gli altri non esiste. Canzonando il tecnico, potremmo dirgli che la potenza luciferina dell'intelletto si è divorata un'altra vita. Non scoraggiarti tecnico, sei come tutti noi, per la maggior parte degli esseri umani esistere è questo, più che altro, credere in qualcosa.
Il tecnico-sacerdote che è in noi, come noi morirà. Mentre l'ultima traccia di quel fascino rimasto dentro i cassetti pieni di cavi obsoleti, vecchi tablet e smartphone, scemerà inesorabilmente verso il nulla.
Su tutto questo calerà un altro sipario, lasciando il posto a una nuova generazione di oggetti tecnologici più all'avanguardia da venerare... e di tecnici più giovani e preparati di noi.
Finito di scrivere il 23 gennaio 2014 revisionato nel febbraio 2025
Da questo punto di vista, la rete non è diventata quella miniera di possibilità culturali così cara ai sacerdoti del web, vero?
Tutti i nostri account si stanno progressivamente restringendo a uno solo, ciò avviene perché il sistema di profitto dietro la macchina vuole diventare un monopolio. Esso deve poterci riconoscere dappertutto, raggiungerci dovunque e attraverso qualsiasi dispositivo elettronico.
Ogni promessa di innovazione si è ridotta a questo: il nostro vagare per il web, non è altro che una gigantesca raccolta di dati per sollecitare gli acquisti futuri. Le informazioni raccolte vengono vendute soprattutto per questo scopo.
Con la domotica, l'ipercapitalismo raggiungerà tutte le stanze delle nostre case ed esonderà come un fiume di pixel attraverso qualsiasi cosa, alla ricerca di occhi e orecchie. Tutto quello che esiste, se non lo è ancora, verrà presto considerato un possibile veicolo pubblicitario: questo è l'internet delle cose (IOT). Attraverso l'assistente vocale, il sistema assume sembianze umane, ci dà del tu con la sua voce familiare, come la mia, invadendo i nostri spazi privati. Ci dice che ora è, o ci punta la sveglia, nel frattempo però ascolta tutto, anche quando crediamo sia spento.
Le nuove divinità propugnano un caos mediatico massiccio, con saette che volano a milioni nel web: sono i link, talmente tanti che è difficile non esserne colpiti, quasi tutto è cliccabile in rete e i pulsanti per chiudere le finestre si mimetizzano diventando sempre più piccoli. Mentre quelli che portano all'acquisto sono enormi e presenti ovunque. Spesso sono la finestra stessa, esistono pagine dove qualsiasi cosa si clicchi, porterà in quella direzione, la stessa dove pare abbia tutto un senso per il mostro elettrico che ci governa: il numero della nostra carta di credito.
Lo scettro del potere, da telecomando si è trasformato in tastiera e farà poca differenza se tra qualche tempo saranno occhiali intelligenti o altro.
Con l'avvento di fenomeni come i social media, il finto senso di condivisione, coadiuvato dal collezionismo sfrenato di "mi piace", illude ogni utente di essersi trasformato in una piccola emittente televisiva indipendente. Tutti vogliono ottenere più visibilità e diventare a qualsiasi costo delle prostitute nude, pronte per essere ricoperte da inserzioni pubblicitarie. Andy warhol, il primo apostolo di questa religione disse: "in futuro tutti saranno famosi per 15 minuti", poco importa se quella frase, come peraltro ogni altra cosa della sua arte, non fosse sua: l'importante ieri come oggi è rendersi appetibile come veicolo pubblicitario. Ci si spoglia, si vomita, ci si rende ridicoli e si fa anche cultura. Qualsiasi cosa per il miraggio della ricchezza. Presentatori di se stessi, finti attivisti sociali, piccole dee del sesso, sedicenti esperti di moda, ognuno è un editor di programmi e mini show ridicoli, realizzati seguendo la corrente e con il solo scopo di ottenere follower, e più il numero di questi è alto, più avremo una chance di farci ricoprire di loghi.
I social media costituiscono le piazze di fronte alle nuove cyberchiese, essi si presentano come centri di socializzazione, come i nuovi parchi gioco. In realtà sono finte comunità ricreative asfittiche, dove le informazioni e le scelte che si producono danno un’illusione di libertà, ma sono perlopiù inutili come le relazioni che generano.
Grazie al fatto che, come abbiamo appurato, un po' della tecnica scappa sempre dalle maglie del potere, è ammissibile che alcuni di questi strumenti possano avere aiutato minimamente qualcuno a portare avanti qualche lotta civile. Ma non ci si illuda, l'agire rimane una priorità del mondo reale. Questo falso mito delle rivoluzioni fatte sui social, suggerisce ancora una volta e di più, che si possano cambiare realmente le cose con l'ausilio di un'oggetto tecnico e un vocabolario messi a disposizione dal Potere.
E se non si fanno rivoluzioni in rete, nemmeno si ama o si fa amicizia. Possiamo disporre del nostro corredo di emoticon, post e fotografie, di spazi appositi nei canali preconfezionati che ci hanno messo a disposizione. L'avatar e il "qualcosa su di me", non sono che un'approssimazione ridicola e castrante delle personalità. Ogni cosa dentro i social è differita nel tempo e nella percezione, non è mai emotivamente sincrona, quindi mai veramente condivisa.
In un mondo dove tutti non fanno altro che registrare e registrarsi, la realtà finirà per, confondersi prima, e poi essere sostituita dalle registrazioni.
E mentre noi giochiamo con l'album da colorare per adulti, qual è lo scopo recondito dietro tutto questo? Sempre lo stesso, la vendita e l'arricchimento personale di pochi, principalmente attraverso la raccolta di dati sensibili pro-vendita e la creazione di contenitori appetibili per inserzioni pubblicitarie. Quando non addirittura la raccolta di informazioni atta a dirottare i voti delle elezioni (anche questo è un caso documentato).
La ricerca di verità passa necessariamente per tutti i sensi e non solo la vista. Attraverso lo scambio di idee con persone fisiche, per non dimenticare le gestualità dei corpi e riscoprire l'empatia, esercitando il dubbio conoscitivo e il pensiero critico. Per evitare i fraintendimenti dello scambio di messaggi scritti o delle immagini mistificate.
La verità cambia costantemente e si ristabilisce attraverso il dialogo ordinato e educato ai tempi della conversazione. Soprattutto essa, data la sua natura dinamica, non può fissarsi e rimanere tale per molto su nessun supporto, meno che mai su uno schermo dove le immagini variano da un secondo all'altro.
I muri colorati che tengono imbrigliate le pericolose potenzialità dell'agire dal basso, si ridipingono da soli quotidianamente, per la gioia effimera del nostro guardare immobile. Finché stai davanti allo schermo, tu puoi godere, protestare, arrabbiarti, sfogarti, divertirti e decidere di andare dove vuoi, ma sempre e solo lí dentro, sempre e solo virtualmente.
La rete promette di portarti da qualche parte, proprio mentre non lo sta facendo.
Le api hanno visto lo schermo della regina e ora ne vogliono uno uguale.
Che succederebbe se Dio cominciasse a negare ai fedeli più poveri, l'accesso costante agli altarini per poterlo pregare? Senza lo schermo santo la fede potrebbe vacillare, ma questo non è accettabile. I cardinali della nuova cyberchiesa si sono quindi pronunciati: sia dato a chiunque un mini schermo e che in pochi anni questo abbia un prezzo accessibile a tutti.
Il dio tecnologico è grande e magnanimo, i fedeli rimangano fidelizzati, anche quelli dei paesi più poveri, ecco il nuovo oggetto tecnico da venerare: lo schermo da passeggio, comincia l'era dello smartphone (1992).
Oggi, averne uno funzionante significa sottoscrivere un contratto telefonico, loggarsi per forza ed essere costantemente monitorati e identificati.
Oggi, averne uno funzionante significa sottoscrivere un contratto telefonico, loggarsi per forza ed essere costantemente monitorati e identificati.
Nella gabbia elettronica e pop, ci si illude di avere mille scelte, perché il leviatano ipercapitalistico si presenta a noi con grafiche bambinesche e accattivanti.
Con questo oggetto lo scopo finale è raggiunto: l'adesione alla religione delle religioni è obbligatoria, la pena per chi non ubbidisce è essere tagliato fuori dal proprio tempo.
Il possesso del feticcio tecnologico d'avanguardia, costituisce il surrogato di uno status minoritario di ricchezza per le classi sociali inferiori. Lo smartphone diventerà un tramite potenziale d'acquisto sempre presente nella vita di tutti, che non si spegne mai. Più potente di ogni oggetto precedente, esso è televisione e telecomando assieme. Il linguaggio scritto si deteriora progressivamente in immagini e icone. Grazie alle interfacce che lo rendono accessibile anche ai primati, lo smartphone accrescerà ancora di più l'illusione di potenza e arbitrio.
Distogliere l'attenzione e lo sguardo durante una conversazione diventerà presto una cosa normale e tollerata da chiunque.
La metafora sterile dell'interfaccia, impoverisce il linguaggio (arricchendolo inautenticamente), ed è questa la strumentazione primaria utilizzata dal Potere.
Luther Blisset
Ma chi sono i nuovi sacerdoti, o aspiranti tali? Il più fanatico di tutti è convinto di essere immune al sistema, egli dichiara di capirlo più a fondo degli altri, pensa cioè di interpretarlo. Questo individuo mostra un'attitudine particolare a realizzare una connessione stretta con gli oggetti tecnologici. Il tecnico e un sacerdote della nuova dottrina che si nasconde inconsapevolmente dentro ognuno di noi.
Costui è un fedele con una tendenza maniacale e specifica a interpretare i nuovi oggetti di culto, al punto che la sua vita ne risulterà completamente assorbita. Spesso il tecnico finisce per interessarsi talmente tanto a questi, da farne una professione...si, ma di fede!
Appena comincia ad apprendere, ogni tecnico è divorato dall'idea di spiegarsi, ed è proprio questo che farà di lui un potenziale sacerdote. È come se diventasse strumento di evangelizzazione del nuovo culto, senza neanche rendersene conto. Egli è esaltato dalla convinzione di conoscere intimamente i nuovi Dei, pensando di poterne elargire pezzetti agli altri, i quali, se capissero, ringrazierebbero sentendosi più elevati.
In fondo si trattava solo di stuzzicare le leve giuste dell'ego. Abbiamo avuto tutti, almeno una volta nella vita, la possibilità di ricevere in consegna un po' di sapere, quanto è bastato a farci andare in giro tronfi e vestiti di falsa umiltà. Siamo stati tutti un po' tecnici in fondo, sentirsi prescelti significa essere migliori del semplice fedele. I tecnici si riconoscono subito perché tendono a fare proseliti.
Costui è un fedele con una tendenza maniacale e specifica a interpretare i nuovi oggetti di culto, al punto che la sua vita ne risulterà completamente assorbita. Spesso il tecnico finisce per interessarsi talmente tanto a questi, da farne una professione...si, ma di fede!
Appena comincia ad apprendere, ogni tecnico è divorato dall'idea di spiegarsi, ed è proprio questo che farà di lui un potenziale sacerdote. È come se diventasse strumento di evangelizzazione del nuovo culto, senza neanche rendersene conto. Egli è esaltato dalla convinzione di conoscere intimamente i nuovi Dei, pensando di poterne elargire pezzetti agli altri, i quali, se capissero, ringrazierebbero sentendosi più elevati.
In fondo si trattava solo di stuzzicare le leve giuste dell'ego. Abbiamo avuto tutti, almeno una volta nella vita, la possibilità di ricevere in consegna un po' di sapere, quanto è bastato a farci andare in giro tronfi e vestiti di falsa umiltà. Siamo stati tutti un po' tecnici in fondo, sentirsi prescelti significa essere migliori del semplice fedele. I tecnici si riconoscono subito perché tendono a fare proseliti.
Di fronte agli smartphone, si sono convertiti anche i fedeli del libro (quasi tutti almeno) coloro che hanno tenuto gli schermi fuori dalla propria casa per anni.
Ti ricordi tecnico? Fosti tu stesso a offrirti di studiare i manuali delle istruzioni, i testi sacri dei nuovi linguaggi di programmazione, i disegni e le formule astruse che solo gli eletti avrebbero capito. Adesso parli con dio e per sentirti un po' più vicino a lui, ti atteggi a medium. Distilli sapere mentre guardi l'oggetto tecnologico degli altri, giudicandone al volo le potenzialità e i difetti.
Svelerai la tua formula? Sciamano dai poteri occulti della registrazione e dei cambi di formato. Non ti rimane che decidere se essere bonario ed elargire un po' di tecnica, o falsamente umile e osservare il silenzio. Sceglierai quasi sempre di lasciare tutti nella loro ignorante mancanza di fede.
La gente necessita che tu ti occupi di ciò che ritiene irrilevante, perché le cose utili e morte basta che funzionino, quelle vive bisogna amarle e questa non è la tua attitudine, tecnico.
Tu ripari, traduci e parli le lingue dei mostri elettrici, rassicuri la gente che dentro la loro scatola va tutto bene, il mondo sta diventando apprensivo, il corpo si corrompa pure ma i documenti salvati nei computer no!
CI consoleremo continuando a vivere per sempre dentro i nostri paradisi virtuali. Attraverso i ricordi fissati nelle memorie sintetiche, intanto che le nostre svaniscono. Mentre il cervello muore, è rassicurante sapere che dentro l'hard disk è tutto in ordine, facilmente raggiungibile, basta digitare un "cerca".
A un certo punto della vita però, in alcuni tecnici sorge il dubbio, quello che il culto di un oggetto non sia un vero tramite con il divino, ecco che arriva la crisi di fede.
Mentre sta lì, di fronte al suo feticcio, un'idea si impossessa di lui, quella di aver sprecato l'esistenza a rincorrere un dio che come tutti gli altri non esiste. Canzonando il tecnico, potremmo dirgli che la potenza luciferina dell'intelletto si è divorata un'altra vita. Non scoraggiarti tecnico, sei come tutti noi, per la maggior parte degli esseri umani esistere è questo, più che altro, credere in qualcosa.
Il tecnico-sacerdote che è in noi, come noi morirà. Mentre l'ultima traccia di quel fascino rimasto dentro i cassetti pieni di cavi obsoleti, vecchi tablet e smartphone, scemerà inesorabilmente verso il nulla.
Su tutto questo calerà un altro sipario, lasciando il posto a una nuova generazione di oggetti tecnologici più all'avanguardia da venerare... e di tecnici più giovani e preparati di noi.
Finito di scrivere il 23 gennaio 2014 revisionato nel febbraio 2025
colmare il vuoto dell'esistenza versione 2.0
RispondiEliminacon la prossima versione ci saranno anche dei plug-in per aumentare la soddisfazione di sè
la morte del corpo
Eliminahttp://blogdeltaser.blogspot.it/2010/02/la-morte-del-corpo.html
(non so se avevi letto)