
— Sveglia! Svegliaa!
— Dove ti trovi?
— Ahhahahaha dove mi trovo io?
Certo che sei una forza, già mi piaci.
No, non alzarti, intanto ti spiego un po' di cose. Ti trovi al Campo Gozer, devi aver trovato un passaggio dal Centro C.I.S.A.B.E., a giudicare dal colorito della pelle e dagli occhi rossi, dovresti esser passato sotto la piscina dell'antilatte, le bollicine sul bordo piscina avranno attirato la tua attenzione, sei un tipo sveglio! Per forza un po' ne avrai bevuto, un po' tanto direi.
Molti di quelli che vedrai qui hanno usato lo stesso passaggio, bisogna trattenere il fiato per almeno due minuti nuotando là sotto, alcuni ce l'hanno fatta, li conoscerai. Per tua fortuna avevi ragione su quel passaggio. La grata rotta che hai trovato porta ai filtri e da lì al centro di riciclaggio, poi agli smaltimenti e infine allo scarico che è da dove sei uscito, giusto sopra il livello in cui ti trovi ora. Ogni tanto faccio ancora qualche giro da quelle parti nella speranza di trovare qualche disperso, a volte mi va bene.
Sai che quella grata l'ho rotta io quattro anni fa scappando?
A proposito, sono Mauser e qui sei tra amici, sappiamo tutti cosa hai passato.
Ti sei appena ripreso e di sicuro non ricorderai molto per un po', niente di grave non preoccuparti, riposati, la memoria tornerà. Sarai stato già abituato al sapore dell'antilatte, nei centri C.I.S.A.B.E. te lo avranno fatto bere dopo le esercitazioni di hacking ma durante la fuga ne hai bevuto troppo, è per questo che ti senti confuso.
Ora comincio a darti delle tracce così ricomponi un po' il quadro, è necessario però che ti alzi su e stai seduto, dovresti cercare di vomitare un po' di quella roba.
Adesso ti trovi fuori dal Centro di preparazione per giovani esper, sei evaso, se eri lì significa che hai poteri particolari ma di questo ce ne occuperemo più tardi. Tutti quelli che vedi...
— Coff, uarr, cogh, coff, coff,
— Ok ok, qui nella bacinella dai, non muoverti troppo.
— coff, coff, ma che fai?
— Recupero l'antilatte che stai vomitando, lo rifiltreremo, tu ne hai fatto un'overdose ma quaggiù è utile, ne usiamo parecchio sai?
— Mi chiamo Paul...
— No, non ce l'hai un nome da hacker? Un nick che usavi in rete quando eri fuori...
— Mmmmh...Black, lake, Blacklake...
— Ok, fammi pensare...
Ci sono! Locker! Da oggi sei Locker, non dire a nessuno il tuo vero nome, così non sarai identificato, sai nel caso in cui catturassero e torturassero qualcuno, noi qua sotto siamo tutti merce preziosa per le multinazionali, e i centri C.I.S.A.B.E. farebbero di tutto per riaverci e terminare la nostra preparazione.
Benvenuto a campo Gozer, questo posto non ha mai avuto più di una ventina di persone e tu sei un grande avvenimento, sei il ventunesimo. Ho cambiato il tuo nome perché qui la regola è che tutti hanno un nome strambo che finisce per “er”, così se ci perdiamo ai livelli superiori è più facile ritrovarci.
Bene direi che ora puoi alzarti e darti una lavata sei vuoi.
Furono queste le prime parole che mi rivolse Mauser, scoprii tempo dopo che era un esper di quinto livello, il massimo, poteva farti davvero male alla testa se voleva, aprirla per vedere quello che avevi dentro, e questa non era che una delle sue tante abilità. Oltre a questo mi dissero che era l'unico ad essere anche un jumper, si sapeva difendere insomma. Doveva avere sui quattordici anni quando lo conobbi, aveva l'aria di un gatto e sembrava molto agile. Scoprii che tutti gli altri jumper erano come lui, a parte le gambe. io invece ero magro e molto debole appena uscito dal Centro, non è che prima fossi meglio, ma il Centro di certo non mi aveva fatto del bene. Ero stato allevato così per sei anni, per essere debole, funzionale e non tentare di fuggire. All'epoca avevo tredici anni e da un pezzo non vedevo altro che stanze buie e i bocchettoni delle macchine per la nutrizione sulle pareti dei lunghi corridoi del Centro. La barretta commestibile che mi diede Mauser fu un gesto di amicizia e piccolo passo avanti verso la mia ripresa. Presto avrei assaggiato altro, sapori che avevo dimenticato e me li sarei presi con la forza invece di aspettare che uscissero da una macchina. Per ora quel sogghigno del mio nuovo amico e mezza barretta divisa con lui dentro quella grotta con una tenda come porta, mi sembravano un bene.
Il giorno dopo Mauser venne di nuovo a trovarmi.
— Locker! Locker! Sveglia! Dormiglione, lei è Mother e gestisce la serra.
— Ciao.
— Ciao.
— Comincerai da li, con le ragazze, oggi io esco con qualche jumper, gli hacker hanno già fatto metà del lavoro e ci copriranno da qui. Mother ti darà un po' di chiarimenti su quello che facciamo qui per sopravvivere. Qua intorno c'è quasi tutto il necessario e quello che ci manca, diciamo beh, che ce lo procuriamo ai livelli superiori.
Dai uno sguardo in giro e fatti un'idea, rimettiti in forze. Imparerai un po' di coltura idroponica forzata, poi vedremo di capire quale sia la tua specialità e se sarai all'altezza potrai restare. Vedi di non metterci molto, presto avrai due scelte, o torni su o stai coi Gozer. Ciao.
— Ciao.
— Non farci caso se c'è un po' di pubblico deve fare subito il duro, vieni...ah ti ho portato questa, assaggia!
— Cos'è?
— Una mela, beh insomma, la cosa che più gli si avvicina da queste parti ah ah...
— Grazie.
— Di nulla, sai Mauser pensa che sei speciale, era un po' che non tornava più dallo scarico dell'antilatte con qualche sopravvissuto, penso sia l'eccitazione, poi sei il ventunesimo, e qui...
— Si, conosco la storia...
— Beh in ogni caso lo penso anche io ora che ti vedo, sei strano, hai uno sguardo sveglio, e poi sei carino. Andiamo?
Dovremo attraversare le tende dei jumper quindi stammi vicino. Cammina, se ti parlano non rispondere, e per ora non incrociare lo sguardo di nessuno, non salutare, la maggior parte dei jumper che sono qui hanno subito potenziamenti fisici ma cerebralmente sono, come dire...un po' fuori.
Torniamo a noi, allora, come avrai notato ti trovi in una struttura sotterranea, tanti anni fa qui sotto passavano treni, la gente li prendeva per spostarsi dovunque. Man mano che l'inquinamento ai livelli superiori è cresciuto, i livelli inferiori come il nostro, sono stati destinati allo stoccaggio di rifiuti di qualsiasi genere...Ah dimenticavo le razioni, eccotele, prendi!
Ecco cosa facciamo qui. Di solito tramite la rete spostiamo dei crediti, falsifichiamo ricevute e compriamo merce varia, sciocchezze in confronto a quello per cui ci preparavano nei Centri. Se facciamo delle buone incursioni, i jumper salgono e ritirano la merce. Hai l'aria di essere un hacker, penso che per testare le tue abilità Mauser ti farà presto fare una piccola incursione, quindi tieniti pronto.
Dopo un lungo pezzo di cammino in mezzo a binari bui, a tratti rischiarati da qualche piccola lampada a gas, vidi davanti ad alcune tende, quelli che probabilmente erano i jumper. Si stavano mettendo ginocchiere e protezioni varie per salire in superficie, a giudicare da come si preparavano per l'impresa, questa doveva essere un po' più complicata di come me l'aveva descritta Mother. Poi uno di loro mi si avvicino, ricordo il salto impressionante che fece, un unico salto dalla sua tenda a me, e c'erano almeno otto metri. Le gambe erano simili a lunghe zampe di rana ma il corpo era quasi come il mio, solo con muscoli un po' più grossi e tesi, quando lo ebbi di fronte cercai di non far trasparire dal volto lo stupore e lo spavento che mi esplosero dentro. Era accovacciato, ma grazie a quelle grosse gambe, l'essere che avevo davanti doveva misurare almeno tre metri di altezza. Stava li, incurvato sopra di me, a fissarmi spaventoso, imponente e leggermente ondulante, sorrideva nella sua danza crepuscolare di rettile, poi disse
— Come ti chiami? Come ti chiami?
— Continua a camminare Locker...
— Locker? No direi Bambi, hey Bambi, sanguini?
— Stai lontano, lascialo stare Tiner!
— Fammelo toccare, voglio vedere se è di carne...
— Se lo tocchi lo dico a Mauser...
— Gne gne gne gne gne, vado a dirlo a Mauser...
— Va via!...Locker continua a camminare!
— Bastardo... Tiner ha il potere di farmele girare davvero, continua a camminare, non ti girare.
Ok, dicevamo... le razioni, hai due razioni al giorno, l'antilatte ti serve per le incursioni in rete. Qua ci sono vecchi terminali ovunque, le zone dalle quali ci connettiamo sono considerate ad alto rischio dai server dei livelli superiori, gli indirizzi da cui arrivano i nostri segnali sono considerati sporchi, quindi ti prenderai dei neurovirus è garantito. Per adesso non ti servirà, ma bevi sempre l'antilatte dopo che ti connetti, ti serve per ripulirti dai virus, non scade mai quindi ricordati di tenerne da parte il più possibile.
L'altra razione giornaliera a cui hai diritto sono le barrette. Qui di tutto il commestibile che riusciamo a recuperare facciamo una pappa, aggiungiamo farmaci contro i veleni tossici delle discariche qui intorno e la trasformiamo in barrette con quel macchinario laggiù. Questo è quello che mangiamo dal lunedì alla domenica, cioè sempre. Scherzo, quando si può mangiamo tutti assieme la roba che coltiviamo noi ragazze nella serra, e se siamo fortunati beviamo vera acqua. Eccoci, la serra.
Uno spettacolo incredibile di colori si parò davanti ai miei occhi, mi ritrovai davanti a una grossa cupola sotterranea illuminata a giorno e in parte piena di vasche. Alcune ragazze si muovevano lì intorno, raccogliendo piccoli frutti, spostando le lampade verso piccoli arbusti o spingendo carriole piene di quello che sembrava un fertilizzante. Là crescevano piante alte e basse di ogni genere come le avevo viste solo nei monolibri, la vita riempiva tutta l'area di un verde selvaggio e rigoglioso. Anche il mio naso si apri, così, spontaneamente, come un fiore. Mi sentivo come se stessi respirando per la prima volta da sempre e tutti i muscoli della mia faccia si distesero. Il sorriso di Mother e delle altre ragazze mentre mi guardavano fu il mio vero battesimo per una nuova vita e la prova per me, che potevo avere una nuova casa.
Ero felice e pronto a riacquistare le energie che avrei riutilizzato con entusiasmo per fare quel lavoro meraviglioso e pulito che è coltivare la terra. Nel frattempo mi stava ritornando la memoria, scelsi di confinare i ricordi più brutti in una stanza piccola al fondo del mio cervello, ritrovai infine un po' del mio benessere naturale.
Mauser fu molto generoso, in realtà non lo vidi per tre giorni e tre notti, durante le quali dormii nella serra con le ragazze, al sicuro, in questo paradiso dove l'ingresso ai jumper era vietato. La mattina del quarto giorno Mauser si ripresentò.
— Ciao Locker!
— Ciao, che hai in faccia?
— Storia lunga, ho bisogno di te...
— Ti seguo.
Mentre me ne ritornavo di nuovo verso la zona buia con lui mi girai e vidi qualche sorriso e timidi cenni di saluto da parte di quelle nuove facce amiche. La gratitudine che provai nei confronti di Mother e delle ragazze, insieme al ricordo di quei pochi giorni passati in pace, più avanti mi avrebbero concesso tutta la forza di cui avrei avuto bisogno per fare del mio meglio, ero pronto.
— Hai recuperato qualche ricordo? Sai qualcosa in più sulle tue abilità?
— Si.
— Allora? Che mi racconti?
— Penso di avere una certa forza persuasiva con i sistemi...
— Un altro hacker? A posto, ne ho già a pacchi, sarà il caso che sfoggi qualche dote un po' più particolare se vuoi restare, a proposito hai deciso?
— No (dissi per fare il duro).
— Fermati! Guardami, devi farlo ora, io non posso tenerti qui se non sei utile al campo e in questo momento ho un grosso problema da risolvere.
— Ok, diciamo che adesso facciamo quello che dobbiamo fare, se io lo faccio bene ho passato l'esame, se no me ne vado.
…
— Bene, lo dicevo che mi piaci, vieni con me, mentre camminiamo ti spiego...
Ieri ci hanno beccati, ho tre jumper fuori, sono dispersi. Quattro hacker stanno cercando di localizzarli da qui. Quei tre ci hanno coperto la fuga ieri, ora non so dove siano e non mi do pace. Gli hacker stanno facendo il possibile ma il livello superiore è enorme, ci vuole troppo tempo e io non ne ho...so che sono in pericolo, lo sento.
— Loro non possono chiamare?
— Cazzo ma Mother no ti ha spiegato nulla? Quasi tutti jumper sono potenziati fisicamente e alcuni hanno qualche dote telecinetica ma niente altro, niente impianti monoculari, niente di niente. Di solito si occupano di trasporto o impegnano i metropoliziotti. Loro sono i pedoni, sono sacrificabili e lo sanno ma io non amo perderli, non amo perdere nessuno.
— Ho capito.
— Locker, in mezzo ai dispersi c'è Tozer, il secondo ad essere evaso dopo di me, siamo molto amici. Questo sarà il tuo esame, vedi se puoi aiutarmi.
Ok ci siamo, devi connetterti a questo terminale, hai l'antilatte con te?
— Si.
— Senti, è un po' che non usi il tuo impianto monoculare ti avviso che potrebbe darti...
— click
….
….
….
click, trovati!
— Eh?
— Ho bisogno di un altro terminale...
— Come hai fatto? Sono passati solo pochi secondi...
Aspettami chiamo gli altri hacker possono esserci d'aiuto...dove stai andando?
— Più su, mi serve un terminale più vicino...
— Vuoi aspettare? chiamo gli altri con la radio. Tiner, Gizer, Pitcher, venite qui subito. Locker?
Dove cazzo è andato, aspettami!
Non so sei ancora pronto, dimmi cos'hai visto?
— Sono in una cella di stasi nel distretto di metropolizia 8, li stanno sondando uno è morto penso si chiami Lizer, non c'è tempo, la linea di quel terminale è lenta e rotta e ho bisogno di una linea meno sporca e un po' più veloce per non farmi rintracciare subito.
Gli presi le spalle e lui fece una faccia strana, tra il rispetto e lo stupore
Ascoltami, se qualcuno degli hacker mi può coprire faccio due incursioni simulate e passo dal terminale del locale di manutenzione degli ascensori. Per entrare ho già impostato le clonotracce dovrebbero confonderli abbastanza per permetterci un po' di vantaggio, ma qualcuno deve coprirmi e occuparsi dei programmi di sorveglianza.
A questo punto ci raggiunsero di corsa tutti gli altri, mi assomigliavano tutti e qualcuno mi sembrava addirittura di averlo già visto.
— Mauser, eccoci qua. Me ne occupo io della sorveglianza, conosco il posto, c'è solo un vecchio Tankmaster, ma chi cazzo è questo qua?
— Sono Locker.
— Gizer hai la planimetria del distretto di metropolizia 8?
— Si, eccola che arriva.
— Bene dovremo sicnornizzarci il più possibile. Torno su con i jumper rimasti, proviamo a farli uscire e poi passiamo dai cunicoli sotto la fossa dell'ascensore, da là sotto c'è un passaggio per questo livello.
Se mi ci ritrovo vicino potrei spaccare quel vecchio server, vi taglierei fuori io, prima che vi brucino, tanto dagli ascensori devo passarci comunque.
— Non sarà necessario! Potrebbe tornarci utile.
— Ma chi cazzo è questo genio? Tu mi stai sul cazzo! Cosa sei un mezzo androide?
— Bene Pitcher dato che fai il duro sarai il suo sherpilot, stagli incollato, così se gli succede qualcosa sappiamo chi sarà il prossimo a starci sul cazzo a tutti quanti.
— Jumper con me!
All'improvviso dalle zone di buio che avevamo intorno i jumper vennero fuori veloci come dei ragni giganti, feci di nuovo fatica a trattenermi, ma notai qualcosa di diverso sui loro volti, erano seri, molto seri. Guardai tutto il gruppo per un attimo e tutti videro lo sguardo di esitazione nei miei occhi. Allora Tiner, che era dietro le mie spalle, mi appoggio la mano sulla testa e disse “locker!”. Tutti i jumper in quell'istante cominciarono ad emettere un brusio, gli altri hacker e Mauser mi guardarono sorridendo. Io dovevo avere un'espressione davvero strana sul viso perché tutti risero a crepapelle, quando capii che questo era una specie di segno di approvazione da parte dei jumper, e un altro battesimo, accennai anch'io ad un breve sorriso insieme a tutti gli altri. Stavamo per andare in battaglia.
— Locker, per il primo siamo collegati, se puoi dammi tutti i dettagli che riesci, conosco quel distretto adesso, ma non voglio sorprese.
— Posso spegnere il contenimento della camera di stasi e bloccare tutti i sistemi di sorveglianza per trenta secondi, puoi passare da dove abbiamo detto ma non ho idea di come puoi fare a entrare nella camera di stasi dalla tromba degli ascensori, cos'è quello?
— Gomma esplosiva, ok stop, siamo all'ingresso, da qui in su comincia il secondo livello, non posso farti andare oltre, questo e il terminale più pulito, biglietteria della vecchia metropolitana. Pitcher te lo affido, mi raccomando.
— Mh...tranquillo, basta che non si esalta sto coglione...
— Locker, ho un monoculare criptato lo setto sulla frequenza di trasmissione del tuo, può darsi che a scatti vedrai qualche frame di quello che vedo io ma non ci conterei, ci sono troppi disturbi là sopra.
— Buona fortuna.
— Anche a voi.
Eccoli i frame, ci sono e me li faccio bastare. Pitcher mi copre le spalle e i lati, tiene gli occhi sugli angoli e fa pulizia, passiamo attraverso qualsiasi cosa come due raggi al plasma, i sistemi di sorveglianza, i bancomat, le telecamere degli hotel, sembra che niente ci possa fermare e io sento che è così. É uno strano sherpilot rude ma efficace, mi sembra di fare quello che so e mi sembra di essere il più bravo.
Dai frame intermittenti della soggettiva di Mauser lo vedo correre di fianco ai jumper sui tetti del primo livello, schizzano nella notte come dei gatti neri di pece, silenziosi e velocissimi.
Qui cominciano i ricordi di una nuova vita che conserverò gelosamente.
Prima di uscire dalla fessura di quel vecchio portone della metropolitana Mauser mi ha sussurrato nell'orecchio “se mi succede qualcosa di a Mother che le voglio bene.”
Non ti succederà niente amico...farò del mio meglio.
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