Stanze vuote


Lo spazio è in esubero, all'inizio si pensava che il sovraffollamento avrebbe costretto tutti in spazi super-ottimizzati e angusti come in "Billennio" quel vecchio racconto di Ballard. Oggi invece, per ragioni economiche i giovani tendono a vivere nelle case formando famiglie d'aria, anche dopo l'università. Chi può biasimarli, è stata l'economia malandata a ridurre gli spazi, non la gente. Le case vuote ci ricordano che lo spazio ci sarebbe per tutti. Ma è un'altra delle risorse che viene a mancare quando la vita costa troppo cara. Il fascino austero di uno spazio da arredare è una delle poche forme di potere delle quali varrebbe la pena godere, il pensiero di entrarci e decidere cosa e dove va messo si traduce subito in un' idea di vita riuscita. Le stanze sono lì, ma la gabbia dove la nostra persona è in affitto tutti i giorni non ci permette un guadagno tale da poterci concedere una gabbia tutta nostra, allora la dividiamo, ci presentiamo a lavoro in giacca e cravatta e torniamo a casa per metterci in tuta e ritrovarci in mezzo ai piatti da lavare ai segni di sporco e alla puzza di tutti, a volte anche l'amicizia si deteriora in queste situazioni. I giovani italiani, che già godevano di poca autonomia rispetto alle scelte individuali e di responsabilità; oggi hanno un nuovo handicap. Molti di loro forse invecchieranno in salotto, vicino ai loro amici dell'università, guardando l'ennesimo film di Bud Spencer e fumando la solita canna. Invece quelli più "responsabili" andranno a vivere con la fidanzata a quarant'anni...
Ma solo per non pagare due affitti.
Sui mutui a tasso variabile vi risparmio, che se siete già arrivati fin qui, siete degli eroi.
P.S. tanto lo sappiamo chi è che ci impone Bud Spencer.

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