Registrarsi è un altro modo di esorcizzare la morte. Un tentativo prematuro e maldestro di trasferire noi stessi su supporti più longevi. Ciò che una volta ci terrorizzava, oggi ci esalta.
l'uomo antico teme che una parte di se si disperda quando viene fissata sul supporto fotografico, egli è un uomo più semplice ma più integro. L'uomo moderno ama disintegrarsi e donare pezzi di se al mondo. Nudi o vestiti, viaggiamo tutti a velocità supersonica nel grande flusso colorato del pornocromatismo.
Qualsiasi copia di me mi rincuora, aumenta le mie possibilità di successo, Attraverso le registrazioni di me che saranno sempre più complete, potrò imporre al mondo la mia presenza anche dopo morto.
Qui non ci potrò più stare, perché il mio corpo è tecnologicamente impreparato, ma tenete, vi lascio un disco rigido con ogni secondo, ogni dato, ogni parametro riguardante la mia vita. Quando ne avrete la possibilità riportatemi in vita.
Oddio per come l'ho vissuta questa vita, l'ho trovata molto sopravvalutata, ma dati i miei eccessi potrei anche finire all'inferno. Allora che c'è di meglio di una bella negromanzia ipertecnologica?
Attraverso le macchine elettriche abbiamo imparato a registrare la vita invece che viverla.
Spesso, negli uffici di tutto il mondo, registrare è il nostro lavoro, guardiamo registrazioni nel tempo libero, il più grande tesoro di ogni famiglia sono le sue registrazioni. Denaro, ricordi, fotografie, qualsiasi cosa che possa fungere da mattone per questo mondo sintetico che stiamo costruendo. Mentre il vecchio va distruggendosi sotto i nostri occhi disinteressati.
Da un certo punto in poi della storia umana moderna, abbiamo cominciato a rendere migliori le registrazioni invece che la vita reale.
Perché?
Spesso, negli uffici di tutto il mondo, registrare è il nostro lavoro, guardiamo registrazioni nel tempo libero, il più grande tesoro di ogni famiglia sono le sue registrazioni. Denaro, ricordi, fotografie, qualsiasi cosa che possa fungere da mattone per questo mondo sintetico che stiamo costruendo. Mentre il vecchio va distruggendosi sotto i nostri occhi disinteressati.
Da un certo punto in poi della storia umana moderna, abbiamo cominciato a rendere migliori le registrazioni invece che la vita reale.
Perché?
Stiamo imparando il linguaggio delle macchine. Stiamo coltivando e ci stiamo adattando alla loro intelligenza, mentre la nostra, fatta di tutte le sue peculiarità, va disintegrandosi.
Ci stiamo fondendo con il nostro golem nella prospettiva di guadagnare un corpo immortale.
Intanto, mentre assomigliamo sempre di più a computer umani, la comunicazione e le nostre risposte emotive attraverso le macchine, diventano gelide e stereotipate. Ogni film, ogni videogioco, ogni tipo di intrattenimento, a parte rare eccezioni, mostrano percorsi che generano reazioni semplificate e incredibilmente simili tra loro.
Se provate a chiedere a uno studente di scuola superiore di scrivere dieci sentimenti, arriverà con fatica a cinque.
Le nostre storie man mano che si adattano alle macchine, assomigliano a simulazioni emotive e predeterminate, le quali si attuano utilizzando cliché estetici e narrativi che mostrano similitudini quantomeno allarmanti.
L'era dei robot, centomila titoli di libri su Amazon non scritti da esseri umani, articoli di giornale scritti da macchine, e come dice il genio della matematica se non te ne accorgi, vuol dire che la macchina ha il tuo stesso tipo di intelligenza...follia pura.
Nessuno scrive più niente, è cominciata l'era degli audio su whattsapp, la scrittura e una lingua difficile che presto diventerà sconosciuta.
La tecnocrazia è una dittatura che nasconde la sua durezza con i vestiti elegantemente sciatti di una vecchia matrona di sinistra sedotta in giovane età dal capitalismo.
Chi ha dubbi e li espone incautamente, li vede immediatamente ingigantirsi, qualsiasi cosa di diverso dal pensiero unico, viene immediatamente fatto aderire alle peggiori categorie della modernità, quando non addirittura ai peggiori incubi del passato. Chi ha sentimenti diversi dal tiepido e limitatissimo corredo emotivo del buonismo da salotto della nuova borghesia, finisce subito nelle prigioni trasparenti dell'indifferenza.
Chi ha dubbi e li espone incautamente, li vede immediatamente ingigantirsi, qualsiasi cosa di diverso dal pensiero unico, viene immediatamente fatto aderire alle peggiori categorie della modernità, quando non addirittura ai peggiori incubi del passato. Chi ha sentimenti diversi dal tiepido e limitatissimo corredo emotivo del buonismo da salotto della nuova borghesia, finisce subito nelle prigioni trasparenti dell'indifferenza.
Chi dedica più di tre minuti a qualsiasi cosa che non produca guadagno o piacere personale, è un eroe solitario in un mondo di cyber-lobotomizzati.
La nostra quotidianità è solo una versione moderna della caverna platonica. Siamo diventati i guardiani di due enormi specchi che stanno uno di fronte all'altro, in mezzo a questi c'è una realtà che si moltiplica all'infinito, attraverso immagini elettroniche. La tecnologia, che è sempre più vicina al corpo, finirà per penetrarlo e presto o tardi. per sostituirlo, prima nelle sue singole parti e poi per intero.
L'umanità sta di fronte agli specchi, le persone di fronte a quello di sinistra, si rincuorano tra loro pensando di avere un'idea diversa da quelli che stanno di fronte allo specchio di destra.
La nostra quotidianità è solo una versione moderna della caverna platonica. Siamo diventati i guardiani di due enormi specchi che stanno uno di fronte all'altro, in mezzo a questi c'è una realtà che si moltiplica all'infinito, attraverso immagini elettroniche. La tecnologia, che è sempre più vicina al corpo, finirà per penetrarlo e presto o tardi. per sostituirlo, prima nelle sue singole parti e poi per intero.
L'umanità sta di fronte agli specchi, le persone di fronte a quello di sinistra, si rincuorano tra loro pensando di avere un'idea diversa da quelli che stanno di fronte allo specchio di destra.
Ai lati degli specchi, tecnici, vicari, politici, spin doctor o semplici guardiani di registratori complessi, sorridono maliziosamente compiaciuti e un po' più ricchi di numerini elettronici.
Perché la macchina delle macchine continui a funzionare, l'unica condizione è che tutti seguitino a guardare gli specchi ed agire sempre meno nel mondo reale.
Perché la macchina delle macchine continui a funzionare, l'unica condizione è che tutti seguitino a guardare gli specchi ed agire sempre meno nel mondo reale.
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