Quel baglior di vita dentro agli occhi

Il ragno sopra la doccia
tasta piano con le zampe la sua tela.
Il bicchiere d'aceto sul comodino
promette magia
e protezione per la notte.

Le passeggiate al tramonto sulle colline
sono piene di suoni nuovi
e l'odore dell'erba tagliata
trasforma il ritardo in contemplazione.

Gli uomini non sono angeli
perché non riconoscono il paradiso.

Mi sforzo di correre
ma rallento quasi subito.
Qui la luce riempie tutto
ed è calda
seppur fredda
come il latte che mi hai dato
e come te
mi scende piano verso il petto.

Sento l'ansia del disgelo dentro il cuore
che vibra,
come gli insetti
giù negli antichi buchi.

Le verdure nella pentola
mi chiedono se ho fame,
che sia questo l'amore?
...E quanto durerà?

Senza domande
mi siederò pigro
sul finir della vita
come d'ogni respiro,
sarà questa forse la vera ricompensa
liberare il mio sorriso verso il cielo.
Smetterò di esagerare con le spezie
e racconterò la metà di quel che so,
chiedendo se di grazia
chi mi ascolta
volesse far che cucinarne un poco assieme.

Abbracceremo gli amici prima di partire
per ritornare ad esser soli e pieni di potenza,
come i poeti
o i semi nella terra.

In fine
verso sera
tra i fumi di vino e il minestrone
i nostri sguardi
si incontreranno ancora, amore
e cercandoci le dita
nei silenzi della quiete,
scorgeremo ancora
quel baglior di vita dentro agli occhi.

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