L'orsacchiotto più grande

Ieri mentre vomitavo ho pensato che i lacci da scarpe non servono più a niente, se non ad arricchire i furbi che li producono.

I proprietari delle aziende di lacci indossando scarpe senza lacci.
L'energia non si crea e non si distrugge, cambiano le mosche ma la merda è sempre la stessa, solo che sta finendo.
Vomito + tosse = vomitosse.
Un piccolo saluto di morte, sconquasso, collasso alcolico.
Fino a ieri sera ero giovane, ed essere giovani significa vomitare.


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La moglie del mio capo è una mantide religiosa, si aggira di notte per gli uffici, scatta in avanti claudicante, poi rallenta e si guarda intorno coi suoi occhi di metallo liquido e dice “Paolo, tu ragazzo intelligiiente, non parlarmi di tiempo!”. L'altro giorno mi ha chiuso in bagno tra le sue braccia taglienti, ho sentito sopra la testa il suo alito di ghiaccio, abbassandosi mi ha tirato giù i pantaloni e il suo respiro si è fatto caldo, ma all'improvviso ha tranciato la porta in due, poi andandosene ridendo soddisfatta, ha urlato “non pienserai mica che Siniior Barilla faccia più pasta di quanta ne sierva?”.

Il mio capo è un uomo arricchito e snob a cui piace farsi vedere con un bicchiere di Brandy in mano, un cinese che prova a fare il canadese insomma.
Anzi INSOMMA!
Si sforza di ascoltare musica classica e mangiare bene, ma quando tutti si girano, beve vodka polacca e mangia cadaveri di animali morti, sì ma, salati e speziati a dovere. É stronzo con tutti per diletto, perché pensa che questo gli conferisca un'aria intelligente, confonde spesso il potere con il sapere, solo la morte e il sonno sconfiggono l'imbarazzo di stargli vicino.
Dentro questo complesso di palazzi fatti di uffici c'è un palazzo che è fatto di uffici, su un piano del quale c'è un gruppo di uffici, uno di questi è l’azienda dove lavoro, che è fatta di mini uffici, dentro il mio ufficio ci sono diverse stanze ed ognuna di queste è un ufficietto, dentro ogni ufficio c'è un loculo e dentro ogni loculo c'è una persona ingobbita, io: l'ultimo scalino evolutivo della specie umana, l'im-piegato.
La vera noia è questo, aver voglia di strapparsi via l'osso attraverso la carne del braccio solo per avere un'arma per suicidarsi...(o ammazzare qualcuno).
Fuori di qui è traffico, il virus umano che si muove, viste dall'alto le piccole bestie brulicano, si scaldano e si duplicano. La vita per forza, la vita in mezzo agli altri, l'estratto cristallino di malattia sociale in gocce.
Essere malati è normale.
A: Quando sarai morto non dovrai lavarti i denti.
B: … Non m’interessa.
A: Beh a me sì, ti puzza l'alito (e gli ficca un osso del braccio nel collo).
L'esistenza è la forma più degradata dell'essenza spirituale.
Parlare senza un ritorno economico è come passeggiare senza una meta, se lo fai per troppo tempo diventi un vagabondo dell'anima, gli altri se ne accorgono e ti snobbano, parlare senza scopo non porta soldi, non è vantaggioso.
Il mondo odia i sognatori, quando esprimo pensieri creativi o filosofeggio le facce della gente si trasformano in globuli bianchi, ed io improvvisamente mi sento sporco.
Prima di uscire dico al capo: "Tu mi sigilli il sentire, se un branco di lupi mi sbranasse mentre mi parli, non sentirei dolore alcuno" lui non mi ascolta.
A: Sono fuori
B: Senza dubbio
A: (si accarezza il braccio).
All'ora di chiusura R. ed io giriamo per i supermercati, siamo in cerca di una cena che si possa mangiare da soli, in una stanza buia, davanti a un monitor. Ci trasciniamo per corsie semi-deserte, in mezzo a commesse stanche e nevrasteniche che spingono lunghe file di carrelli verso il nulla.
C'è un magazzino o uno sgabuzzino dietro qualsiasi cosa che finge di funzionare, compreso il tuo cervello.
Io e R. continuiamo a cercare, vorremmo una cena fredda, saporita, sfiziosa, croccante, delicata, accattivante, vorremmo scoprire una vita nuova, nascosta dentro il bagliore freddo e rassicurante di questo tetra pak.
R: L'amore è meraviglioso
T: Anche la birra, ma tradisce meno aspettative.
Compriamo il solito schifo di zuppa e finiamo a rubare un po' di sesso scomodo nel parcheggio del supermercato, sembriamo farfalle che sbattono contro i neon.
Fingiamo di amarci, stupiti, stupidi, perché una farfalla sia stupida ci vanno altre farfalle che la considerino tale.
Lo starter sogghigna, il neon si accende, andiamo via.
Ci sconfigge così il tempo, come un guerriero meraviglioso che ignora le nostre vite miserabili.
Siamo tutti soli e i cani non sostituiscono l'amore, la cultura nemmeno, essa è solo l'animale da compagnia delle persone sole e intelligenti.
A lungo andare l'intelligenza finisce, se non la sfami muore, come qualsiasi altra bestia. Ci si può rendere più ignoranti di quello che si è, per gli amici si può anche perdere il sapere, consumarlo, come la benzina o il peso, basta impegnarsi a fondo.
"divertirsi è come suicidarsi, tranne che si può fare tutti i giorni".
Scorgere l'attimo esatto in cui ci si peggiora, quando si comincia a parlare solo di se stessi, della casa o delle vacanze, per giungere poi al livello più basso della scimmia moderna, usare la propria vita come metro di giudizio per misurare il mondo e la Storia.
Non si parla altro che di soldi e di soluzioni per farne.
R: Sì ma i sentimenti dove li lasci?
T: Nel televisore
Tutto questo non ha senso, la mia testa galleggia sui pullman, la mia faccia dorme riflessa nei vetri mentre io sto sveglio. Questa città è oscura e piena di topi lucrosi, opportunisti intossicati dal denaro, ex compagni delle scuole medie che t’invitano a prendere una birra per poi cercare di venderti una polizza assicurativa. Gente vestita di nero e con la faccia grigia che ti dice “Torino è una bella città” oppure “Se non ti piace Torino non hai visto Milano!”. L'unico argomento valido che ha chi difende Torino è Milano, Milano è più brutta, rullo di tamburi, è il momento del thankstothedick.
La verità è che se ne sono andati anche i piccioni da qui, le lucertole, i cani randagi e i punk …e anch’io ci sto facendo un pensierino.
Che cosa pensi? Parolacce?
Scrivile qui sotto

                                                                                                                                                 


Non passo un giorno senza bere, ho trasformato il mio daimon in un mostro orribile, poi divento ricco e famoso, poi divento io il mostro, poi la caverna scompare e Batman si trasferisce alle case popolari, si toglie la maschera e apre un Pub in Inghilterra a Elefant Castle. Il primo cliente che si ritrova al bancone sono io, gli dico «non passo un giorno senza bere», lui mi allunga una birra e con voce roca e dice «sono Batman», scoppiamo a ridere e da lì in poi cercherò tutte le sere di sfidarlo a braccio di ferro, lui mi dirà sempre «lascia perdere bello» e risate ed io giù a insistere...Poi una volta da ubriaco accetta. Un secolo dopo nello stesso Pub, un mezzo mutante indica a un suo amico una foto dietro una serie di bottiglie fluttuanti nell'aria e piene di un liquido fluorescente, nella foto ci sono io con il braccio spaccato che rido piangendo, sanguino, ho la pelle è squarciata e l'ulna di fuori
...E andata a finire che ho ammazzato batman!
Comunque
La forza delle sostanze chimiche che assumiamo sta nella certezza dell'effetto che hanno su di noi, questa è la realtà, quando il corpo e la sostanza si conoscono troppo, bisogna avere il coraggio cambiare...
A: Sostanza?
B: No il corpo.
Da qualche parte qualcuno ci ama, è preoccupato, ci odia, la pasta è sul fuoco e sta per diventare colla, è tardi e tu devi andare, ma sei fatto e a quel punto sei sereno e non te ne frega più un cazzo.
Gli innamorati si credono superconduttori, delle batterie organiche che ruotano felici nel mare della gioia insensata, cibandosi incuranti dei sentimenti che si rigenerano nell'umido dei loro umori, attendono, come i funghi carnivori, ignorano l'entropia che raffredda l'universo e sbriciola anche i biscotti più tenaci nelle vagine vecchie e logore di poetesse pazze che se ne stanno sui balconi autunnali con tazze di tisane alle erbacce in mano commosse di fronte al tramonto su un cartellone pubblicitario retroilluminato (senza virgole è più figo).
Le poetesse sono tutte masturbatrici compulsive.
Ai poeti non gli tira più.
Entropia portami via.
Dov'eravamo? Ah sì devi andare a lavoro, perché andarci? Bevi! Le balle più geniali ti escono quando sei nel torto, storto, basta anticipare il momento, se telefoni al capo che sei troppo ubriaco poi ti becca, fallo un po' prima, MA FALLO!
Sii uomo, ormai non sei più un ragazzo, tu non bevi per avere più coraggio, bevi perché è bello!
Se invece ami il thriller, appena hai bevuto il bicchiere che ti manderà nell'iperspazio, prima che arrivi in pancia e poi in testa, hai ancora cinque minuti, quelli buoni per la telefonata...rischia, FALLA!
Poi potrai attaccare il telefono e farti comparire un bel sorriso da bastardo sulla faccia.
Solo Billy Bob Thorton mi capisce.
T: Quando bevo sono creativo, il mio cervello è un caleidoscopio istrionico di pensieri che rotolano felici giù dalle cascate del nulla infinito, per poi affondare nel non esistere, il mare profondo dell'insensatezza più soave.
R: Si, comunque la figa è sempre la figa.
T: Quando bevo mi scappa la verità e la mattina dopo sono costretto a scusarmi con tutti.
R: Perché?
T: Vedi che fai anche domande sensate!
La verità è la droga di chi non ha più sogni.
Siamo troppi, tu che ne pensi? Nei quartieri degradati di tutto il mondo è ancora pieno di piccoli Maradona talentuosi, moriranno poveracci o diventeranno tutti calciatori famosi?

“Io sono sempre stato il ragazzino che faceva notare a tutti, che l'orsacchiotto più grande nello stand del tiro a segno è tutto impolverato”.

Magnum P.I.

1 commento:

  1. Sono capitato per caso... sei pazzo! Una di quelle persone (le uniche interessanti) di cui parlava Kerouac! :)
    mail@bemcalavera.com, nel caso la tua pazzia volesse scambiare due cazzate con la mia.

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