Forte, fortissimo
Ode alle gesta d'ira funesta

Non sono rughe intorno ai tuoi occhi, ma vetri rotti. Un maiale è caduto dal camion e piange in mezzo alla strada, poverino si sente escluso, il carnefice lo ha lasciato indietro.

Comunque

La vita è una festa e la festa è questa: gli alieni sono ospitali e gli alienati no, si lamenta chi è stanco e si stanca di più lamentandosi e stancandosi mentre si lamenta, stanca gli altri arrivati lì già stanchi.
Una faccia nuova, un pene sempre duro, una tetta liscia e gelatinosa su una pancia rugosa.

smart phones for dumb people.

Tu non sei una persona, sei la cornice enorme di un quadro minuscolo.
Dimenticati di far la spesa è il primo passo per smettere di aver cura di te, vai così, fallo!
Tutto questo malessere è cominciato da qualche parte, limpido cristallino come una piccola fonte di montagna.
Scoprire perché è successo mentre ti sta succedendo è inutile, o anticipi o reagisci. Si analizza prima o dopo, farlo nel durante è da idioti, è come fermarsi a pensare al centro del campo, durante una partita di football.
Mi fa male il cuore, la spalla, lo stomaco e il capodanno. Sarò il vento caldo della stanchezza, non lascio indietro nessuno, sono il bacio leggero di morte che ti rimbocca le coperte la sera, lo sento
comincio a piacerti...son cazzi tuoi.
Uno ceffone è essenziale, bisogna saperlo prendere e darlo è una grossa responsabilità.
La società dove non volano più schiaffi è questa. La società è questa perché non volano più schiaffi.
L’ira non è frustrazione, la frustrazione è sua cugina sfigata, drogata, alcolizzata e fallita.
La rabbia è meglio di un acceleratore di particelle, costa di meno e serve a qualcosa. La rabbia è un buco nero, collassa il tempo, lo inverte, immobilizza tutti, cattura l'attenzione più degli schermini da passeggio, l'incazzatura è l’unico modo per recuperare il rispetto perduto (o perderlo del tutto).
Indignati, esercita l'ira, scarica il fuoco, solletica il tuo grilletto emozionale. L’ira è grande è un fiore nascosto in un giardino di sangue, la spezia più sacra della dea Parsimonia, la scintilla divina negli occhi degli uomini giusti, il fulmine luminoso e potente che folgora le scimmie vigliacche.

Il mondo era pieno di vita quando c’era Ira.

Accetta la verità, escludi gli amici del bel tempo, chi ha già preso schiaffi sa quanti dartene, chi non ne ha mai presi potrebbe anche ucciderti, sfinirti un po' alla volta, annoiarti, sfruttarti, parlarti si sé o di politica, troverà un modo credimi, lo troverà.
Morte la Rabbia e sua sorella l’Ira, non rimangono che corpi ammassati, carne replicata e vuota di vita, su sedie da ufficio o sedili di stufe semoventi, divani, poltrone, sacchi di pelle afflosciati sui crani, facce affettate e sorrisi pornodementi.
Corpi
accalcati
nudi
stanchi e sudati.

Riprenditi,
parti da te

datti uno ceffone
ora!
Ma forte
FORTISSIMO!

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