Il vibrante silenzio delle cose morte

Per esistere esigi distanza
e pretendi di essere intatta.
Se non è così ti dissolvi nel nulla
come un vestito di carta in un lago.
A tenerti in vita
gli artifici del cranio
colorati
e falsi
come un mosaico di ricordi.

Soffocata prima di nascere
nei buchi confusi della carne umana,
ogni tua descrizione è rissa,
violenza
e ignobile festa di sangue.

Sei puzzo
per le nari canine
e la tua luce sfugge all'ovile,
(ma anche dagli scrittoi di chi ha intuito che esisti).

Bagliore freddo e solenne
guizzo erotico sul sorriso divino,
sei la poesia
l'eterno canto
e il vibrante silenzio delle cose morte.

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