I protoestinti

Gli amici elettronici si insinuano tra i fili della tecnologia, ombre, dietro le macchine elettriche e dentro, per arrivare sino a me, senza pietà per lo spazio e il tempo. Un altro bancone, un'altra festa di compleanno, un'altra cena, un altro progetto geniale di vendita o guadagno.
Anche io ho un progetto, vomitare e fottere, in tutti e due i casi sono favorevole, sono pro-getto.
Protoestinti.
Magri, sudati, seduti e mostruosi, esausti. Tutti fusi nel flusso catodico della nuova socialità omologata e spacciata, come sempre, per libertà di scelta.
Il fuori non esiste più, la natura si guarda attraverso gli schermini da passeggio. Intanto le fauci lente e implacabili del cemento, continuano serene a divorare tutto l'organico.
Fuori da cosa? Fuori dalla stanza? Fuori dal parcheggio? Fuori dal cortile? Fuori da lavoro? Fuori dalla città? Fuori dall'albergo?
Nel fuori ormai ci muori, perché hai vissuto troppo poco fuori.
Non si va da nessuna parte, non prendetevela a male, ma non penso che si possano spendere milioni di dollari per fare Terminator e poi mancano i soldi per andare sulla Luna, ma quali soldi? Per andare sulla Luna serve del denaro? E se dovessimo cominciare davvero ad esplorare lo spazio che dovremmo fare? Cercare bancomat spaziali qui e là per fare il pieno all'astronave?
Facce come schermi colorati, sorrisi di vetro consumato, sintonizzati sull'utile e il piacevole per tutta la durata di un'esistenza catatonica e disfunzionale, dentro o di fronte a macchine perfettamente funzionanti.
Custodi.
Questa più che scrittura è fastidio.
Spiegare agli altri ciò che scrivi è come spiegargli un orgasmo, nel migliore dei casi sembri scemo, e (brutta "e") apparire scemi senza vergognarsene suscita disgusto.
A: L'enfer, c'est les autres?
B: Troppo facile tirarsi fuori.
Se non sei ubriaco e sorridi, vuol dire che non sei delle mie parti.
L'unica occasione di cogliere un po' di niente assoluto da vivi è il silenzio.
Sforzarsi di tacere cercando di non incappare nel tranello della felicità terrena, quella che passa sempre attraverso gli altri.
Se chiudo la mano e ci guardo dentro, si realizzano le due condizioni più distanti da me in assoluto, il silenzio e il buio...ed è lì il mio paradiso, dove fluttuano placidi i pensieri non ancora nati. Così si sta nello spazio profondo, in pace, niente gente, niente rumore, niente figure di merda.
La giornata comincia, i muri, le scatolette di metallo con le ruote, le scritte pubblicitarie che continuano a inquinare impietosamente la purezza degli spazi aperti. Bocche voraci che cercano di inghiottirmi fin dal primo mattino. Vogliono trasformarmi nel papà del mulino, in un fotomodello, in un creditore, in un pilota, in un fumatore, in un gay travestito da eterosessuale o il contrario...vale tutto, sono brutto, resisto!
Il denaro per i ricchi è una garanzia di invariabilità del loro status, per i poveri è una promessa di ricchezza che non arriva mai.
Attesa....gratta e perdi, gratta e perdi, gratta e perdi...attesa.
Lo scopo ultimo della pubblicità è riempire tutti gli spazi tra gli atomi ancora liberi sul pianeta. Ammàlati di felicità!
Voglio diventare ricco e travestirmi da povero, adottare bambini a distanza, fare beneficenza, vestirmi di umiltà e immergermi nella bonarietà panzuta dei salotti romani. Voglio modificarmi geneticamente per poter respirare un'aria fatta di denaro nebulizzato in microparticelle volatili.
Il mio corpo è generoso, se mangio banconote cacherò il resto in monetine.
Sopravviverò al mio successo senza fare feste in piscina, non le faccio, lo giuro!
Gratta e perdi, gratta e perdi, gratta e perdi.
Il grande capo dice che la terra merita piante, tante, altro che esseri parlanti, piante. Più piante e meno parole. Gli indiani d'America dicevano che gli uccelli volano perché non parlano, le parole pesano, per questo gli esseri umani non volano, perché sono pesanti.
Le macchine diventano liquide ed esigono spazi organici, li occupano, li contaminano, si sostituiscono ad essi. La tua automobile, il tuo computer e le tue protesi saranno con te al tuo funerale e non piangeranno, resisteranno al fuoco della tua cremazione, loro sono forti, solide, tu non sei niente. Sei un incubatrice organica, tu morirai perché il seme contenuto in te sopravviva in un altro ospite.
A: Mi sto intristendo
B: Non farci caso, è solo chimica.
Cyberfonzie sogna una vita vera, che tende al nulla ed è utile al Tutto.
Il Tutto deve implodere in un enorme nube di gas aromatizzata al Big Babol.
Il Tutto non esiste. 
Il Tutto deve collassare con un rumore sordo che schiacci i monitor di questo pianeta e restituisca Facebook al nulla a cui appartiene.
A: Quel libro mi ha talmente emozionato che lo leggo e rileggo
B: Fatti una vita vera
Avere una vita basata su un sistema di valori che non trova complici, è come urlare poesie da soli in mezzo ai reparti di un manicomio abbandonato. Io l'ho fatto, ho cercato di evitare gli elettrosaldatori delle fabbriche intorno, quei mostri non mi hanno sbranato, ma in fin dei conti ho solo evitato il portone davanti per rientrare dalla porticina sul retro, im-piegato.
Chi vola non si sente mai solo.
Il cervello espanso è come un palloncino di Crystal Ball, rimbalza lento ed è bello da vedere, è liscio e morbido, ma non tornerà mai alla sua forma originaria, tutt'al più si sgonfierà lentamente, sarà la mancanza di ossigeno ad ucciderlo. Il cervello espanso non sarà mai più incastrato, non sarà mai più piccolo e ignorante, mai più solido.


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La vita di chi non si emoziona facile è come un monumento alieno nel deserto, una certezza bellissima e imperturbabile.
Ma in tutto questo, dove sarà il cadavere di Mike Bongiorno? 
A: Ad agosto ci sono le vacanze
B: Si, è quando si tolgono tutti dai coglioni.
Il suolo intorno a me è pieno di mostri, devo scriverlo, mostri.
Automi di carne ciechi, opportunistici e confusi, che vogliono il prosieguo della specie senza rendersi conto che raddoppiano ogni cinquant'anni. Carichi di energia da sprecare, come i preti giovani, come i venditori, come le pile.
Uomo, chi potrà mai criticare il tuo amore infuso e rivelato, Dio lo glorifica, l'umanità lo supporta, la società lo incoraggia...e allora vieni a dio!...o vieni e basta.
Se tutto quello che fai è peggiorare il Tutto e lo fanno tutti, allora è legittimo...Fallo!
Donna, animali e specie vegetali varie si estinguono ogni giorno perché i tuoi capelli possano essere lucenti, sei una Dea, sei un fiore, perché non dovresti duplicarti? Fallo!
Il mare non ha pietà, tu lo ami, ma lui non ha pietà.
Sei ecologista? Lavati il culo solo con l'acqua.
Sei ecologista? Non fare figli.
Sei ecologista? Bevi l'acqua del rubinetto.
Una signora porta la sua gatta dall'allevatore, i due controllano le rispettive bestiole, le toccano, ispezionano i denti, alla fine approvano, si stringono la mano e li mettono in una stanza sperando che si duplichino.
Gatto e vinci, gatta e vinci...Attesa. 
I gatti si azzuffano, si mordono e poi si nascondono dietro ai mobili, scrutandosi con sguardi diffidenti e circospetti, alla fine lo fanno, così, come due mostri ciechi, con lo sdegno meccanico di chi deve, imbarazzandosi dell'ultima goccia di istinto che li rende ancora simili ai gatti di strada.
A: È così che nascono i figli della nobiltà?
B: Si.
I figli dei poveri invece sono quasi sempre riconoscibili, come risultanti di mescolanze consanguinee accidentali e neanche troppo lontane, sono tutti un po' simili nei lineamenti, brutti, troppo grassi o troppo magri...strabici.


Cazzo! Sono un figlio bastardo della povertà! Quello che mi manca è un pedigree!
Fuggirò da tutto questo, pattinando a piedi nudi sul ghiaccio nero di questa malvagia memoria collettiva.
Abbasso la storia dell'umanità.
Lo sai? Mentre mi parlavi, il mio cervello era bombardato dalle scariche elettrocorticali delle idee che corrono lungo i fili degli aquiloni dei miei pensieri, e poi giù, scuotendo la mia colonna vertebrale fino a scaricare a terra, sul solito prato sporco di ignoranza antistatica che è il dialogo futile, quindi pensaci...quanto poteva fregarmene?
Per controllare le nascite, i padroni del mondo hanno assunto una adolescente nuda, si chiama America, è coperta di petrolio e armata di uzi e siringhe piene di zucchero, nicotina e colesterolo.
Ci siamo innamorati tutti, è successo un casino.
Le panchine sono morte da decenni, sulle panchine ci stanno i vecchi che aspettano di morire, mentre tu corri a destra e a sinistra cercando di cominciare una vita che non parte mai, le panchine ti aspettano...se ci arrivi.
A: È vero, stanno scomparendo le panchine!
B: La tua ce l'hai già, si chiama monitor.
Gli industriali danno un ultimatum al governo: via per sempre le panchine, chi sta fermo muoia, chi non consuma è inutile.
Via per sempre le fontane pubbliche, sono piene di batteri, aria in lattina!
Aria di montagna, aria di bar, aria di sesso, tre lattine al prezzo di una.
Via per sempre i bagni pubblici, cacare gratis è roba da poveri.
A: Scusi c'è un bagno?
B: Si, prende qualcosa?
A: No le lascerei uno stronzo ma vedo che c'è già.
Il potere non vuole che i pezzenti vengano fuori, è una questione semplice, ogni pezzente che esce dalla zona fredda, si scalda e sottrae calore alla zona calda, se un ricco dà i soldi a un altro ricco il caldo rimane al caldo. Certo, il sistema tende a raffreddarsi comunque, ma se i pezzenti rimangono tali, la fine dei ricchi arriverà più lentamente, entropia sociale.
Rimarrai povero almeno che non rubi o vinci alla lotteria.
Gratta e perdi, gratta e perdi, gratta e perdi.
L'antenato di ogni uomo ricco è un ladro.
La vita è talmente ingiusta che mi sbocceranno dei fiori dal culo, prima che gli Dei assurdi che vi siete inventati permettano che qualcosa di giusto possa succedere davanti al loro cospetto.
A: Ma secondo te dio è cattivo?
B: Di sicuro non può essere tanto distratto.

Non c'è altro che questo, ci sei tu su una pietra sospesa nello spazio, una pietra piena di altri esserini che si comportano come un cancro e divorano tutto, fottono, uccidono, crepano e poi ricominciano da capo (convinti che il loro mondo non finirà mai).
Fattene una ragione, sei talmente piccolo e insignificante che hai dovuto inventarti qualcosa di più grande di te per non sentirti la merdina che sei. Ci sono solo brevissimi attimi di calore umano casuale, in mezzo a tutto questo niente degenerativo e caotico che tende e tenderà, sempre e comunque
ad un freddo
nulla
assoluto.

La vita è assurda e inutile...e va sprecata,
tutto qui.


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1 commento:

  1. Siccome i migliori bisticciano con la rete il commento più bello lo aggiungo io.

    Ciao Paul......ho appena letto i protoestinti. Colazione con unghie grattugiate nel caffè. (La grattugia è elettrica però, all'avanguardia!) Che dire...Ti hanno dato un cubo di materiale poco friabile, ma munito di cacciavite, hai scavato cunicoli e (bella "e" ) gli insetti che come te ronzano ad una lunghezza d'onda impercettibile dai propri simili, scivolano e impattano come marmocchi al Luna Park. L'acqua fa male, ma piace. Ho ingerito un po' d'acqua salata stamane, dunque. Dicono che il sale faccia male e che le dosi debbano essere equilibrate...Fanculo al nutrizionismo. Vorrà dire che se davvero mi dovrò trasformare in statua, almeno sarà di Sodio. Quando lo bruci emette una luce molto gialla.

    Grazie, è MOLTO bello questo Post.
    S.

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