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Spike Jonze è un vero poeta. La sua abilità di congelare il tempo e farmi levitare nei cieli tiepidi fatti di malinconia e sentimento, per poi lasciarmi lassù, instupidito e fluttuante...è una cosa che mi è sempre piaciuta e allo stesso tempo mi ha dato sempre molto fastidio, forse perché abbatte tutte le mie difese e mi parla al cuore. Questa volta era il momento giusto forse, ed ho lasciato che Spike mi portasse via, ho galleggiato mollemente nei suoi paesaggi neo-umani. Dove l'amore è stupido perfino banale, e la vergogna si trasforma magicamente in una forma di simpatia che cattura chi guarda, con forza.

Non c'è da aspettarsi grandi storie in un bel dipinto. Che siano frame per secondo, immagini fisse, tramonti in montagna o cieli urbani visti dalle vetrate di stanze semivuote.
Alla fine i nostri sogni si spegneranno, come i computer, allora forse dovremo cominciare a fare quello che ci spaventa di più, vivere le nostre vere vite.
Un bel film.

Spike Jonze is a true poet. His ability to freeze time and make me levitate in the warm skies made of feeling and melancholy, leave me up there, dumbed and floating ... is something that I have always liked about him and at the same time it bothers me, maybe because it breaks down all my defenses, and it speaks directly to my heart.
This time was the right time though, and I let Spike take me away. I floated gently in his neo-humans landscapes, where love is stupid even trivial, and shame magically became a form of sympathy that capture the viewer, with power.
You do not have to expect a great stories in a beautiful painting. Could be frame rate, still images, sunsets on the mountain or urban skies that we've seen from the windows of half-empty rooms.
At the end, our dreams will turn off, such as computers, and maybe we have to begin to do what scares us most, live our real lives.
A great movie.