È il computer la chiave del transumanesimo?



In data 18 aprile 2083 il presidente dichiara aperta la seduta del parlamento planetario.
Oggetto della discussione è l’approvazione della nuova tecnologia di contenimento dei dati personali e codici DNA relativa al brevetto Soultech.


…al termine degli interventi ci sarà la votazione. Ha facoltà di intervenire un deputato per ogni schieramento.
Per l’opposizione ha ora diritto di parola il deputato Petor, prego deputato.

Grazie presidente, illustri colleghi...
Negli ultimi anni diverse fonti, tra cui rapporti statistici, pareri di eminenti filosofi e specialisti del cervello umano, hanno confermato che nelle aree di maggior benessere economico del pianeta si sta diffondendo una sorta di sindrome sociale la cui caratteristica principale è l’appiattimento della vita sul tempo presente. La maggior parte delle persone non è più connessa con il passato e con il futuro, ma è incastrata in un presente caotico che incombe minaccioso e non si risolve mai.
Il nostro schieramento pensa che uno dei principali fattori scatenanti di questa sindrome sia l’utilizzo crescente di oggetti tecnologici biointegrati mediatori della comunicazione (O.T.B.M.) di cui Soultech è il principale produttore. Studi recenti dimostrano che l’interscambio tra esseri umani e tra gli esseri umani e la realtà, è sempre più mediato da questi oggetti sintetici, di conseguenza si sta modificando il nostro modo di intendere la comunicazione, l’intelligenza e la memoria.
Si ritiene che i computer siano tanto più potenti quanto più riescano a svolgere operazioni di calcolo complesse in maniera istantanea. Altro fattore valutativo è la loro capacità di immagazzinare enormi quantità di dati. Negli studi che ho poc'anzi citato, è stato evidenziato come siano proprio questi, i significati più comuni che la parola “intelligenza” sta acquisendo oggi per l’uomo, ma la capacità d’archiviazione dati dei computer è pressoché infinita, quella di calcolo è ormai incredibilmente performante; l'uomo invece, da questo punto di vista ha dei limiti fisici.
Come è avvenuto tutto questo? Le più recenti scoperte tecnologiche, aggiunte a un certo benessere generale e diffuso (avanzamento della scienza medica, scomparsa di guerre mondiali, longevità, eccetera), hanno favorito una nuova tendenza a un evoluzionismo totalmente cerebrale, nonché un’inclinazione comune a sottostimare quegli stessi limiti fisici di cui vi ho riferito.
Dobbiamo renderci conto che l’intelligenza di un computer cessa quando questo termina di funzionare, ma fino a un attimo prima è (quasi sempre) perfettamente operativa. Il declino delle funzioni cerebrali, così come la scomparsa dei dati memorizzati, sono eventi inevitabili e progressivi per l’essere umano. Noi siamo più lenti, perché a differenza dei computer, abbiamo uno stato di salute psico-fisico da cui dipendere per ricordare ed elaborare e trasformare le cose del mondo.
Le macchine non devono coordinarsi fisicamente in tanti ambienti diversi, noi sì. Nonostante si dica che faccia miracoli, la robotica che imita le funzioni motorie del corpo, più che passi da gigante, sembra aver fatto passi da bambino. Per verificarlo basta cercare la parola “robot” su YouTube. Riguardo alla tanto declamata multiprogrammazione, o multitasking, la vecchia filosofia del “fai una cosa per volta e portala a termine” sembra essere ancora quella vincente per l'uomo. Appare evidente che la ricerca di agire su più fronti, elaborando contemporaneamente più informazioni, sia un tentativo del cervello umano di emulare i sistemi operativi dei computer, tentativo peraltro fallimentare, basta un semplice esperimento per verificarlo: andate in auto in un parcheggio, posizionate dei bidoni per terra e poi provate a parlare al telefono mentre fate lo slalom a velocità ridottissima.
Stiamo cercando di riconfigurare l'assetto di tutte le nostre risorse mentali, per elaborare un presente che abbiamo saturato di informazioni, ma la sfida, che risulta incredibilmente complessa e caotica, sta producendo l’embrione di una psicosi di massa.
L’anaffettività è ormai un problema largamente diffuso in tutto il pianeta. Come sappiamo, le macchine non hanno sentimenti, nella corsa per assomigliargli anche l'uomo se ne sta liberando. Ridotte al minimo tutte le sfumature dell’emotività, rimane solo un unico colore: il grigio di un piacere veloce e senza sforzo, poiché oggi quasi tutti gli esseri umani concorrono a questo fine, la competitività tra aziende simili a Soultech è ormai molto elevata.
Nessuno lo ricorda, ma prima degli odierni smartphone biointegrati, il telefono era solo un telefono e il modo di usarlo rimase per lungo tempo lo stesso. Nonostante questo, la tecnologia dietro e dentro tale dispositivo si perfezionava senza coinvolgere troppo l’utente. Oggi la tendenza è invertita, L’O.T.B.M. si evolve continuamente, la sua interfaccia elettronica perde velocemente il suo fascino ergonomico, di conseguenza i cicli con cui questa viene sostituita sono sempre più ravvicinati nel tempo. L’utente è quindi costretto a continui corsi di aggiornamento per poter utilizzare l'oggetto. La causa principale di questi “upgrade umani forzati” è l’utilizzo di un numero sempre crescente di funzionalità (vere o presunte).
Le chiacchiere e gli acquisti attraverso l'interfaccia cambiano, ma per poter compiere entrambi, lo studio dell’O.T.B.M. rimane una costante per l'essere umano.
Oltre a questo, il computer all’interno di tale dispositivo è uno schiavo superveloce che riesce a farsi utilizzare per una gran quantità di tempo, molto di più di quanto ne utilizzi egli stesso per eseguire gli ordini. Lo schiavo sta diventando il padrone signori miei.
L’O.T.B.M. è ormai un tramite obbligatorio per le relazioni interpersonali. Tra i giovani si sta diffondendo la credenza che la conversazione verbale diretta, cioè senza intermediari o arbitri tecnologici, sia inutile e noiosa. Le regole del dialogo si sono perse, sostituite dalle nuove leggi dell'O.T.B.M (chat, tweet, commenti eccetera). Il surrogato del dialogo che è rimasto, ha come assioma fondamentale che tutto deve essere ridotto a una sintesi immediata. Questa nuova modalità di comunicazione ha come unico scopo l’accumulo di dati. Ancora una volta gli studi più recenti, evidenziano come questo nuovo modo di intendere la memoria, imiti innegabilmente le funzionalità dei dischi rigidi, cari colleghi.
Internet è il nuovo profeta del sapere, l’arbitro indiscusso di qualsiasi contesa. Molti pensano che la verità univoca sia in rete, magari nascosta ma pronta a venire a galla. Bisogna considerare che le potenzialità ci sono, come ci sono sempre state ogni volta che un nuovo oggetto tecnologico della comunicazione ha fatto la sua comparsa nella storia, ma la trasmissione viene comunque e sempre mediata. Inoltre, qualcuno possiede i diritti di assemblaggio, modalità di diffusione e proprietà fisica dei canali attraverso i quali l’oggetto trasmette. È da sottolineare infine, come non tutti gli spazi virtuali raggiungibili attraverso l’O.T.B.M. funzionino secondo principi democratici come quelli di Wikipedia.
Per la maggior parte dei navigatori, quello che succede nella realtà va ormai confermato su internet, mentre quello che succede su internet non va affatto confermato, esiste e troverà conferma da sé.
Il lavoro come lo conoscevamo è sparito, oggi siamo perlopiù tutti consumatori. Il filtro unico della realtà è il piacere, tutto ormai concorre alla sua ricerca sfrenata. Come abbiamo visto però, tale piacere dev’essere ottenuto con il minimo sforzo e il più velocemente possibile. Per questa ragione, l’unico futuro su cui si riesce a speculare, coincide esattamente con il presente, ed per questo che la vita finisce per appiattirsi su di esso.
Ma veniamo al punto, le principali corporazioni del pianeta sono i più grandi spacciatori di piacere istantaneo e stanno per fare di noi, dei consumatori immortali e perennemente al massimo delle potenzialità di consumo. La Soultech pensa di eliminare i costi e massimizzare i profitti attraverso la fusione del corpo umano con la loro tecnologia. Grazie a questo brevetto non sarà più necessario produrre O.T.B.M o istruzioni per l’uso, né investire in ricerche di mercato o design. L’individuo dentro questi apparati Soultech sarà virtualmente vivo grazie all'energia che loro gli forniranno. Consumerà e comunicherà grazie alle connessioni che loro gli forniranno. Il corpo del consumatore sarà l’antenna ricevente, l’essere umano diventerà O.T.B.M. stesso!
A questo punto ci chiediamo, chi rimarrà nel mondo reale, dovrà forse diventare il custode di questi apparati? Pagheremo con il nostro lavoro l’energia che servirà a mantenere in stasi questi zombi elettronici?
Sappiamo che alcuni deputati degli schieramenti a favore della commercializzazione di questo prodotto, siedono anche nei consigli d’amministrazione Soultech, inoltre sospettiamo che dietro questa tecnologia vi sia una politica spietata che mira a risolvere il problema dell’enorme crescita demografica nelle città.
Dobbiamo domandarci quindi, cari colleghi, se il nostro percorso evolutivo sia giunto alla fine, se la nostra spirale antropocentrica sia prossima a un collasso, o stiamo forse cercando l’immortalità? E per ottenerla puntiamo a conservare le nostre individualità per sempre?
In passato abbiamo visto molte altre torri di Babele, pensate alle mostruosità e ai fallimenti della scienza quando tentò di controllare la replicazione del DNA.
Non ci piace ammetterlo, ma l’uomo muore ed è il suo seme a sopravvivere. Per la natura l'individuo è sempre stato soltanto un mezzo, non il fine, è sempre stato questo l’ordine delle cose.
Oggi però Soultech, ci viene a raccontare che il nostro corpo potrà anche morire, ma le nostre individualità sopravviveranno sotto forma di dati all’interno di un supporto sintetico?!? È quindi il computer lo strumento con cui fondersi per ottenere questa presunta immortalità? È questa la nostra nuova concezione di vita? È questo lo scopo finale della scienza e della tecnologia?
Siamo ben consci che grazie a questo nuovo brevetto le macchine riusciranno a contenere informazioni specifiche sull’individualità delle persone. Archivieranno tutti i dati presenti nel DNA di ogni essere umano, conterranno una vera e propria mappa delle caratteristiche di ciascun individuo: le scelte, la storia, i percorsi, la produzione artistica e lavorativa eccetera eccetera. Stiamo assistendo inermi alla gigantesca propaganda pubblicitaria che ha invaso tutto il pianeta.
In ogni caso sappiatelo! I dati che una persona lascerà dentro un supporto Soultech serviranno l’individuo, non la specie...e come sempre serviranno solo i più facoltosi.
Il mio schieramento è tutto concorde sul fatto che la commercializzazione di questo brevetto, rappresenta una perversione del significato più profondo della parola vita. Arrivati a questo punto, è chiaro come nella società dell'individualismo, questa nuova opportunità possa essere considerata da molti una possibilità concreta di poter trasmettere un’eredità personalissima e conservarla per il futuro, ma tutto questo a cosa porterà?
Nei vari tentativi di dominare la propria esistenza, l’uomo è partito dall’interno ed è andato verso l’esterno, l’esplorazione spaziale non ha dato grandi frutti, fino ad oggi non abbiamo incontrato il nostro creatore. Stiamo quindi cercando di emanciparci da lui mettendoci al suo posto? Pensiamo forse di poter realizzare questo progetto assimilandoci alla tecnologia che abbiamo creato? Vi rendete conto di quanto tutto ciò sia ingenuo e assurdo?
Potremmo cambiare direzione, muovendoci questa volta dall’esterno verso l'interno, ma il risultato non cambierà. Sarà un altro fallimento, forse il peggiore che l’umanità abbia mai vissuto.
Infine vi chiedo, questa nuova tecnologia sarà davvero in grado di contenere come promette, tutte le caratteristiche di ogni essere umano? O nel processo di assimilazione con essa ci disumanizzeremo così tanto da perdere la nostra natura immanente? Qui è in gioco la nostra anima, signori!
Quello che siamo chiamati a decidere oggi è: se vogliamo che le nostre individualità possano trasferirsi in questi apparati tecnologici per permanervi in stasi. Ma domandiamoci soprattutto, in attesa di cosa? Di corpi sintetici più longevi? E a quale scopo? VIVERE PER SEMPRE???

In nome del mio partito chiedo a tutti voi di considerare il fatto che questa falsa immortalità sintetica non abbatterà le barriere spaziotemporali o i limiti fisici. Forse rallenterà per un po’ le cose, ma niente sconfigge il tempo, ogni cosa si deteriora e scompare, persino gli apparati tecnologici. E quando ci saranno più apparati che esseri umani vivi, che cosa succederà? CHE COSA!?
Sono un uomo anziano ed ho accettato, come del resto chiunque qui, che la tecnologia abbia abbandonato da tempo il ruolo di serva dell’essere umano, per diventarne la sorella, ma questo rapporto sta per diventare incestuoso signori e l’infatuazione è ormai evidente. L’oggetto tecnologico è sempre più avvinghiato al corpo umano, lo sta per penetrare. In futuro tecnologia e uomo potrebbero procreare una progenie mostruosa, È QUESTO CHE VOGLIAMO?
Se oggi in quest’aula dovesse vincere il sì, la vita sul pianeta Terra non sarebbe più la stessa. Per tutte queste ragioni quindi, vi chiediamo di votare no. Fermiamo questo abominio prima che sia troppo tardi.
Votate con coscienza, Grazie per la vostra attenzione.


finito di scrivere nel Giugno 2013


Nessun commento:

Posta un commento