Il gioco della MAYA


Esiste la ciclicità delle cose?
O è un altro modo per sentirci più sicuri? Per rassegnarci e non abbandonarci alla caducità del tutto.
Gli eventi si ripetono sempre uguali? o cambiano?
La verità non passa attraverso un monitor che è comunque un filtro ulteriore.
Gli spazi virtuali tecnologici che colonizzano impietosamente un'altra parte della nostre vite, servono lo scopo del potere, che è allontanare le persone l'una dall'altra, scollegate dalla vita reale e dalla ricerca di verità o valori, che sarebbero scopo di una vita sana.
Come si può sfuggire a tutto questo?
Alcune discipline orientali parlandoci di ciclicità si riferiscono ad equilibri più alti, non certo alle nostre fortune personali.
Idealmente dal bene e dal male bisognerebbe liberarsi, ma conviene cercare di dare a noi stessi e ai nuovi venuti una direzione di massima, sai com'è, se distribuisci pistole alle elementari, finisce che succede un casino. Quindi sarebbe meglio cercare di avere una percezione quanto più reale possibile delle cose e poi, se mai, scegliere di trascenderle, magari verso la vecchiaia. Aiutarsi con la compagnia degli altri (quelli giusti) o di un libro, piccoli giochetti per non pensare troppo al trapasso insomma.
Niente risposte, solo tuffi, paura, gioia, stupore, o dolore.
Conviene cercare di imparare a tuffarsi prima di affrontare il tuffo, dato che è una tappa obbligata?
La speranza? Roba da scemi, se uno gioca bene può avere fiducia che giochino bene anche tutti gli altri? Conviene scegliere la squadra giusta, altrimenti è talento sprecato.
Potremo continuare a usare  per sempre quella vecchia armatura piena di graffi con scritto sopra, lo sapevo che andava a finire così?
Ci si sente saggi al bar e l'armatura funziona, ma per quanto ancora?
Carl Gustav Jung alle ciclicità ci credeva, sosteneva che "l'umanità si trova sempre sull'orlo di situazioni di crisi da cui non riesce ad uscire e che essa stessa ha creato."
"Ho paura di morire senza aver fatto nulla perché le cose migliorino", mi ha detto un vecchio amico, dovrebbe essere la frase da ripetersi tutti i giorni appena svegli.
È forse questo che ci terrorizza? Il fatto che dopo di noi le cose continuino senza di noi? Abbiamo passato tutta la vita ad immaginare nient'altro che noi stessi e il nostro futuro? Un triste esercizio, così povero di sbocchi e lontanissimo da quelle forme più pure di creatività condivisa quali il dialogo, il gico, la danza...così lontani dalla vita da impedirci di viverla.
Nel mio paese, per i ricchi, diventare vecchi sembra la vera giovinezza, per i poveracci invece è un inferno di solitudine.
Credo nel pensiero, non negli Dei, perché essi sono solo contenitori di valori generici e anacronistici, il pensiero andrebbe tutelato più dello sperma, il pensiero sopravvive all'uomo attraverso l'uomo e a volte con un po' di fortuna, si migliora, è vivo senza il bisogno di esserlo. Il pensiero nasce come un fiore di energia ogni volta che qualcuno lo prende in considerazione e sembra intuirne il senso, il pensiero non prende la vita, vive di un tipo di esistenza che non ha niente a che vedere con la vita, viene anzi distorto e rovinato dalla vita, viene calpestato, come i fiori appunto, eppure resiste, sempre.
Diamoci una bella pacca sulla spalla, in fondo l'uomo ha sconfitto alcune delle parti peggiori di se durante i secoli e in fondo, per alcuni, quel Dio geloso e impietoso sarà anche stato un buon papà, ma adesso è il caso di crescere, di usare quella scintilla che abbiamo dentro per coltivare i nostri fiori. Il mondo è ancora e soltanto una rappresentazione di quello da cui si potrebbe partire per renderlo meraviglioso, e non sto parlando certo di duplicarsi e sporcare all'infinito.
Insomma, guardiamoci in faccia, non dovremmo ormai aver racimolato la forza di volontà e il coraggio sufficiente per abbandonare l'immagine di uomini barbuti che vivono in mezzo alle nuvole? Più in generale, non è il caso di lasciar perdere l'idea di divinità vendicative, vecchie, autoritarie e imprigionate in libri adatti per persone vissute migliaia di anni fa, scritti magari, facendo un po' di copia e incolla da altre religioni?
In ogni caso, una bella ventata di pensiero nuovo, non farebbe male a nessuno, senza star a perdere tempo a ri-scrivere regole vecchie o a genuflettersi di fronte a nessuna vecchia statua in luoghi bui e polverosi.

Nessun commento:

Posta un commento